SCUOLA, PRECARI: IL 12 MARZO CORTE DI GIUSTIZIA UE SI PRONUNCERA’ SU DIRITTI INSEGNANTI DELLE SCUOLE PARITARIE

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IL CODACONS ANCORA UNA VOLTA A FIANCO DEI DOCENTI PRECARI PER IL RICONOSCIMENTO DEL SERVIZIO PRE-RUOLO  

Il 12 marzo la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sui diritti dei docenti precari, un tema che interessa migliaia di docenti che prestano o hanno prestato servizio per anni nelle scuole paritarie, e che oggi si vedono ingiustamente discriminati rispetto ai propri colleghi in servizio nelle scuole statali.

I legali del Codacons hanno deciso di intervenire a tutela della categoria, presentando un atto di intervento dinanzi alla Corte Ue proprio per sostenere le sacrosante ragioni di questi insegnanti.

La Corte sarà chiamata a mettere un punto una volta per tutte su questioni quali: “Se la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sui contratti a tempo determinato concluso il 18 marzo 1999, e il principio generale del vigente diritto eurounitario di non discriminazione in materia di condizioni impiego, debbano essere interpretati nel senso che essi ostano a una normativa nazionale, come quella contenuta nell’art. 485 del decreto legislativo n. 297/94, la quale prevede che i dipendenti a tempo determinato delle scuole paritarie di cui alla L. n. 62/2000 siano trattati in modo meno favorevole, nell’ambito della ricostruzione della carriera, rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione e del Merito, per il solo fatto che non hanno superato un pubblico concorso o hanno insegnato alle dipendenze di una scuola paritaria legalmente riconosciuta”; “se nell’ambito di applicazione della direttiva 1999/70, i principi generali del vigente diritto eurounitario di uguaglianza, parità di trattamento e di non discriminazione in materia di impiego, debbano essere interpretati nel senso che essi ostano ad una norma come quella contenuta nell’art. 485 del decreto legislativo n. 297/94, che impone di prendere in considerazione ai fini retributivi, in sede di ricostruzione della carriera, esclusivamente i servizi di insegnamento svolti alle dipendenze dello stesso Ministero, oppure delle scuole parificate, pareggiate, sussidiate o sussidiarie”;

“Se la nozione di «lavoratore a tempo indeterminato comparabile» debbano essere interpretati nel senso che, nell’ambito del riconoscimento degli scatti di anzianità, i servizi prestati in qualità di dipendente temporaneo delle scuole paritarie debbano essere equiparati a quelli espletati nelle scuole statali, nelle scuole parificate, nelle scuole pareggiate, nelle scuole popolari, nelle scuole sussidiate o sussidiarie, nonché negli educandati femminili, svolgendo tali insegnanti le medesime mansioni, avendo gli stessi obblighi professionali ed essendo in possesso delle medesime competenze disciplinari, pedagogiche, metodologiche – didattiche, organizzativo – relazionali e di ricerca”.

Se la Corte di Giustizia dovesse accogliere le ragioni illustrate nell’atto di intervento presentato dai legali Codacons, si imporrebbe una volta per tutte il riconoscimento degli anni di servizio prestato nelle scuole paritarie in misura identica e, dunque, senza alcuna discriminazione, rispetto ai docenti che hanno prestato servizio nella scuola statale.