Se la scienza del clima avanza, i grandi del mondo indietreggiano
È stato un mese difficile, quello di gennaio, inutile negarlo. Non arrivano segnali incoraggianti dai grandi del pianeta. Ma ci sono buone notizie nel mondo e raccontarle aiuta a rafforzare l’impegno di ognuno di noi.
Quella che vogliamo raccontarti per prima, arriva paradossalmente da un territorio apparentemente ostile, per quanto affascinante.
Siamo tra i ghiacci dell’Antartide e qui il nuovo anno è iniziato con un traguardo entusiasmante per la scienza del clima.
Il team di Beyond EPICA – Oldest Ice, ha estratto una carota di ghiaccio lunga 2.800 metri: una registrazione continua della storia del nostro clima che permetterà agli scienziati di comprendere le dinamiche ambientali che hanno attraversato la Terra fino a 1,2 milioni di anni fa. Incredibile, no?
Purtroppo, mentre la comunità scientifica lavora per trovare risposte alle sfide che ci attendono, con l’arrivo del presidente Trump gli Stati Uniti escono dall’Accordi di Parigi, l’unico strumento che abbiamo per trovare un piano globale di decarbonizzazione.
Il tycoon al contrario punta dritto su nuove trivellazioni di gas e petrolio e promette una “nuova età dell’oro per l’America”.
Nel frattempo – fortunatamente e con buona pace dei detrattori – la rivoluzione energetica, avanza. In Europa per la prima volta il fotovoltaico ha prodotto più energia elettrica del carbone.
E la domanda di energia elettrica degli italiani, secondo i dati di Terna, è stata soddisfatta dalle fonti rinnovabili con il dato più alto di sempre, pari al 41,2% (nel 2023 era il 37,1%). Una progressione, se non frenata dai nostri governanti, che potrebbe portare nel 2025 allo storico sorpasso delle rinnovabili sulle fossili.
fonte: legambiente



