Un tempo Freud credeva che l’isteria fosse correlata ad abusi sessuali subiti durante l’infanzia
In seguito ritrattò l’idea, ritenendola poco credibile perché avrebbe scaricato su troppi uomini una colpa orrenda”. Molto meglio attribuire la colpa alle donne e ricondurre i loro malesseri alle loro fantasie…
La frase citata è tratta dal libro “Invisible Women” di Caroline Criado Perez, che ci fa riflettere su tanti dati rispetto alla diagnosi e alla cura delle malattie che colpiscono le donne. Spesso il male fisico sperimentato da una donna viene sottovalutato e interpretato come “psicosomatico” o “emotivo”. I medici tendono a somministrare alle donne più antidepressivi e meno analgesici rispetto agli uomini.
Da diversi studi è emerso che le donne sono molto più soggette degli uomini all’emicrania (3 volte tanto) e alla sindrome dell’intestino irritabile (2 volte tanto). Ma spesso non sono curate in modo adeguato a causa della cosiddetta “sindrome di Yentl”, quel fenomeno per cui le donne che mostrano sintomi o patologie diversi da quelli maschili restano vittime di errori diagnostici e di terapie inefficaci. Il 90% delle donne soffre della sindrome premestruale, che causa sbalzi di umore, ansia, acne, cefalea, dolori addominali, insonnia etc. Ma sono stati condotti pochi studi su questa sindrome, mentre sono stati condotti molti studi sulla disfunzione erettile (nel rapporto di 1 a 5). Anche la dismenorrea – il dolore che precede o accompagna la mestruazione – colpisce il 90% delle donne. Ma non vengono finanziate ricerche per curare questa patologia femminile finché chi gestisce il budget non è direttamente interessato.
“I sintomi, le patologie, i corpi di metà della popolazione mondiale sono trascurati, non creduti, ignorati. E tutto questo è il risultato di un’assenza di dati, associata all’idea ancora prevalente – a dispetto delle molte prove contrarie – che l’essere umano predefinito sia l’essere umano maschio”.
A cura di Ilaria Moroni



