SEJKO: BANCA CENTRALE CONCORRE AL CLIMA RIFORMISTA ED EUROPEISTA DELL’INTERO PAESE 

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“Il ruolo della Banca centrale e del settore bancario nel cammino verso la UE”, è stato il tema del convegno di ieri a Tirana, ospitato dal Governatore Gent Sejko in collaborazione con l’Associazione bancaria albanese

“La Banca centrale d’Albania ha un ruolo primario nei negoziati di adesione – ha esordito Sejko – Siamo parte integrante dei gruppi di lavoro per cinque capitoli e ne guidiamo due, il capitolo 4 sulla libera circolazione dei capitali e il capitolo 17 sulle politiche economiche e monetarie”.

Il Governatore ha affermato che “processo di integrazione significa anche crescente esposizione ai flussi finanziari sotto forma di investimenti in portafoglio, che riducono i costi complessivi dei finanziamenti nel Paese. In questo contesto, riteniamo l’attuale quadro normativo e quello della politica monetaria un idoneo punto di partenza”.

“In secondo luogo – ha proseguito Sejko – il processo di integrazione implica una crescente esposizione al ciclo dell’Unione europea, con conseguenze significative sul nostro mercato finanziario e sulla nostra attività economica reale. La nostra priorità sarà l’ulteriore sviluppo e miglioramento degli strumenti prudenziali, per evitare ripercussioni negative indesiderabili”.

Concentrandosi sul fronte degli indicatori reali, Sejko ha affermato che “l’Albania del 2024 offre una realtà economica completamente diversa rispetto a dieci anni fa, quando il Paese ricevette per la prima volta lo status di candidato all’adesione alla UE. Il volume dell’attività economica nazionale è aumentato da 10 a 24 miliardi di euro, il tasso di disoccupazione è stato ridotto dal 17,5 al 10,7 per cento e il reddito medio annuo pro capite è aumentato da 3500 a 9200 euro. Inoltre, il disavanzo delle partite correnti è sceso al 2% del PIL, il debito estero è stato ridotto dal 70 al 44%, mentre il debito pubblico è sceso dal 72 al 56% del prodotto interno lordo”.

Sullo sfondo di tale contesto, il settore bancario “ha mostrato stabilità e miglioramento degli indicatori patrimoniali e di conto economico. Pertanto, la percentuale dei prestiti in sofferenza è scesa da quasi il 23 al 4,6%, il coefficiente di adeguatezza patrimoniale ha raggiunto un livello medio del 18 per cento, il che ha consentito di continuare a concedere prestiti all’economia mantenendo ottimali elevati livelli di liquidità e redditività. A ciò si abbinano i meriti del sistema delle imprese che ha manifestato spirito di resilienza e di adattabilità al cambiamento”.

Come contributo alle riforme strutturali, la Banca d’Albania si è concentrata su due obiettivi importanti: l’aumento della stabilità e dell’efficienza del nostro settore bancario retail e l’ulteriore sviluppo diversificato dei mercati dei capitali, degli strumenti di pagamento e dell’educazione e inclusione finanziaria della popolazione: “Le sfide che adesso dobbiamo affrontare sono legate all’aumento del reddito, alla struttura demografica, al cambiamento climatico e alla irrefrenabile innovazione digitale”.