Sembra che sia arrivato Babbo Natale e abbia portato in dote risorse miliardarie per le imprese. E giù titoloni con cui Meloni viene osannata come colei che sa stare accanto al mondo produttivo.
Vediamo un po’. I fondi che ora vengono annunciati, sia chiaro, erano già stati promessi alle imprese con le misure 5.0 e con i crediti d’imposta nella ZES unica. È successo, però, che quelli bravi, Meloni e Giorgetti, avevano clamorosamente sbagliato tutti i conti e si rischiava, quindi, un taglio significativo ai benefici fiscali promessi alle piccole e anche micro imprese che avrebbe messo in seria difficoltà la sostenibilità degli investimenti già effettuati.
Ora, si mette una pezza e, attingendo dagli stanziamenti per il Ponte di Messina e indebitandosi con le assicurazioni alle quali si chiede di pagare qualcosa in più ora e meno dopo, si rende meno pesante il taglio alle agevolazioni che, attenzione, resta.
Infatti, per dirla in breve, le imprese che avevano effettuato degli investimenti nelle ZES unica, rispetto a quanto si aspettavano, andranno a prendere circa il 25% in meno.
Ma, scusate, se il ponte di Salvini non è poi così urgente per evacuare la popolazione come da pronostici del Ministro Tajani, non si potrebbe definanziare del tutto e sostenere una programmazione efficace per le imprese?
