Separazione carriere, ok della Camera dopo una seduta fiume. Schlein: “Atto contro magistratura”

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Si è conclusa prima della pausa pranzo la discussione generale sul disegno di legge sulla riforma costituzionale che riguarda la separazione delle carriere in magistratura, domani è atteso il voto finale sul provvedimento, il terzo dopo primi due via libera arrivati da Camera e Senato.

La seduta, ieri alla ripresa delle 15, ha visto una sorta di ostruzionismo nella stessa maggioranza per attendere deputati che erano in ritardo: nel centrodestra sì sono iscritti in 13 per la sola discussione generale con l’ordine di scuderia di andare avanti per tutta la giornata: 4 deputati di Fratelli d’Italia (Sarà Kelany, Alessandro Urzì, Alice Bonguerrieri, Andrea Pellicini), 3 di Forza Italia (Andrea Gentile, Paolo Emilio Russo, Davide Bellomo), 5 della Lega (Edoardo Ziello, Igor Iezzi, Gianangelo Bof, Ingrid Bisa, Nicola Ottaviani) e uno di Noi Moderati, Francesco Saverio Romano.

L’accusa delle opposizioni alla maggioranza (ma nel mirino anche il Presidente della Camera) è di aver forzato i regolamenti allo scopo di poter partecipare al comizio dei leader del centrodestra nelle Marche.

Nella notte a garantire la continuità del dibattito sono stati soltanto i deputati del Partito Democratico, che sono intervenuti in blocco, mentre questa mattina, dopo la pausa tecnica delle 7.30, i lavori si sono fermati per l’assenza del governo in Aula: “una dimostrazione – sottolinea il Pd – della scarsa attenzione con cui la maggioranza tratta una riforma costituzionale che la sua stessa propaganda definisce ‘epocale'”. Alla ripresa ha parlato la leader del PD, in un intervento duro in cui ha annunciato la lotta referendaria.