Sgarbi: “Mancano nomi famosi, disaffezione più di possibili eletti che di elettori”

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La disaffezione, prima ancora che degli elettori, è dei possibili eletti”. A dirlo all’Adnkronos è Vittorio Sgarbi, candidato come consigliere regionale sia in Lombardia che nel Lazio, che commenta così i primi dati che testimoniano una scarsa affluenza alle urne

“Può sembrare una frase ad effetto -spiega il sottosegretario alla Cultura che ha votato a Milano- ma in realtà è un dato di fatto. La politica ha innanzi tutto bisogno di ideali e francamente sul piano della proposta non vediamo una grande offerta di ideali.

E poi c’è bisogno di personaggi, di personalità forti, di nomi famosi. Io sono l’unico componente del Governo che si è messo in gioco, ma a parte le considerazioni sulla mia persona, a qualcuno viene in mente un nome forte, un personaggio del mondo dello spettacolo, un avvocato, che ha deciso di presentarsi?

Qualcuno si ricorda il nome di un candidato ad esempio del Pd o della Lega?”
“Allora -è la conclusione di Sgarbi- se queste vengono considerate elezioni di serie B, l’elettore, che è intelligente, decide di non partecipare. Quindi la disaffezione, prima ancora che degli elettori, è dei possibili eletti”.