Siamo il Paese dove si fa ancora il miglior caffè, ma la moka si produce in Cina. Dove si disegna moda che fa il giro del mondo, ma gli abiti si cuciono nei capannoni del Vietnam. Dove i distretti industriali una volta trainavano l’economia, oggi chiudono in silenzio mentre i marchi volano via. Negli ultimi mesi, un numero crescente di aziende italiane ha fatto le valigie: chi va in Serbia, chi in India, chi in Tunisia. Alcuni lo dicono, altri lo fanno e basta. Le ragioni?
Sempre le stesse: costi più bassi, meno regole, incentivi a pioggia. A pagare, come sempre, sono i lavoratori.



