. Lo spiega Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino centrale, in un’intervista al Messaggero parlando dell’allarme siccità.
Il ministro alle politiche agricole Patuanelli dice che è inevitabile dichiarare lo stato di crisi per la siccità. “Stato di crisi significa razionare l’uso dell’acqua, quindi meno pressione al rubinetto, l’utilizzo delle autobotti, l’intervento della protezione civile e la possibilità per i sindaci di emettere ordinanze per limitare l’uso dell’acqua – commenta – Ma servirebbe maggiormente uno stato di prevenzione”.
“Le regioni del Nord Ovest sono già in sofferenza, e ora anche quelle del Nord Est sono in emergenza. Il Centro è in una situazione pre emergenziale, mentre nel Mezzogiorno il problema siccità è endemico – prosegue – Significa che il Sud, con alle spalle diverse annate caratterizzate dalla siccità, ha molte zone che vanno verso la desertificazione
. Siamo passati da una media di 40 giorni di emergenza all’anno a oltre 150 e questo mette in difficoltà l’agricoltura. Ci restano 10-15 giorni di riserve d’acqua per irrigare i campi”.


