“Se tu hai un piano, seppur vecchio ma applicato, tu hai una contezza e un flusso di dati molto più reale dal punto di vista del tempismo e ti consente di capire meglio ciò che sta accadendo e ti consente di fare mosse più tempestive
Se uno avesse chiesto i dati delle polmoniti a febbraio, avrebbe potuto capire che stava succedendo qualcosa e cercato di giocare d’anticipo”. Così l’ex viceministro della Salute Pierpaolo Sileri intervenendo a Radio Cusano Campus sull’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia. “Premesso che si tratta di avvisi di garanzia, non sono né condanne né giudizi. Sicuramente la Procura di Bergamo accende un faro su ciò che è accaduto in quei mesi”, ha detto Sileri.
“Vi era un piano pandemico vecchio e bisognerà far luce su come e se è stato attuato questo piano pandemico.
Se ci sono state omissioni verranno fuori. Sicuramente qualche problemino c’era ed era un problema di alcuni vertici del ministero che probabilmente negli anni non avevano provveduto ad aggiornare ciò che era un atto dovuto”, ha aggiunto. “Se poi questo aggiornamento o questa messa in pratica avrebbe ridotto l’impatto, questo lo chiarirà l’inchiesta”.
Quanto al suo ruolo, “Io non avevo accesso nemmeno ai verbali del Cts”, ha affermato Sileri. “Noi al ministero abbiamo cercato di limitare queste carenze strutturali”.


