Silver Economy: la nuova sfida!!

0
9

Nel 2030 nel mondo ci saranno circa 1 miliardo di over 65, uno per ogni dieci abitanti

Un over 65 consuma mediamente il 25% in più di un under 35, guadagna il 25% in più ed ha una ricchezza più che doppia. Si chiama longevity risk , cioè i rischi legati all’invecchiamento che vedono una declinazione cosiddetta interna che ruota attorno alla tenuta dei conti pubblici (bisogni previdenziali e aumentata spesa sanitaria) ed una esterna legata alla necessità di gestire pressioni migratorie sempre più potenti.

Dei 35 mld destinati al long term care ( l’ assistenza di lungo periodo, ovvero un tipo di supporto economico e di assistenza che copre i costi legati alla perdita dell’autosufficienza di una persona, causata da malattia, infortunio o invecchiamento) dalla pubblica sanità 25 sono fruiti da over 65 mentre la spesa sanitaria dovrà aumentare in modo deciso anno per anno per far fronte a esigenze di una fetta sempre più grande di popolazione.

Inoltre quasi tutti i paesi europei stanno generando contributi crescenti da parte di immigrati per coprire le necessità previdenziali. L’invecchiamento della popolazione non è un fenomeno solo italiano, ma è comune a tutti i paesi europei e non solo: al 1.1. 2022 l’età media nell’UE risulta cresciuta di 2,5 anni rispetto ai 42 anni del 2012.

Ne consegue che una buona metà dell’Ue ha raggiunto i 44 anni, con il Portogallo in testa per maggiore aumento dell’età media seguito da Spagna e Grecia.

Quale futuro allora per la cosiddetta Silver Economy? Ovvero per questo mercato in forte crescita a causa dell’invecchiamento demografico e che comprende settori come la salute, l’assistenza, il turismo, la tecnologia e l’abitazione, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico e occupazionale? Analizzando gli impatti generali si rileva che la distribuzione della ricchezza continuerà a concentrarsi; ci sarà una netta riduzione del numero di istituti scolastici, la spesa sanitaria crescerà, aumenteranno le strutture sanitarie private mentre il mercato immobiliare residenziale si adatterà alle esigenze degli over 65 (vicinanza ai centri, dimensioni, barriere, servizi etc).

Gli over 65 hanno entrate stabili e buona copertura delle spese (per 7 su 10 il reddito familiare è ad oggi sufficiente a coprire le spese); hanno positive intenzioni di spesa con un consumo di base, quello cioè che prescinde dal reddito è superiore a quello degli under 35.

Tutto ciò genera uan domanda di beni e servizi crescente, diversificata e sempre più significativa. Si aprono cioè spazi per servizi dedicati ad un cluster omogeneo e con esigenze identificabili e tangibili, quali l’assistenza sanitaria integrativa i servizi di supporto alla tecnologia, il bisogno di sentirsi utili continuando a lavorare le senior housing e servizi finanziari specifici.

E’ un cluster che predilige il rapporto umano e la possibilità di apprendere e conoscere quello che fa. Come si deve muovere allora la comunità finanziaria per far fronte alle molteplici esigenze degli over 65? Cominciando magari a ideare possibili percorsi guidati di formazione e consulenza finanziaria ed offrire soluzioni assicurative studiate ad hoc sulle esigenze sanitarie degli over 65.

I servizi e le garanzie supplementari di polizze sanitarie, infortuni o LTC che già oggi sono disponibili e che verranno sempre più richiesti sono i videoconsulti, l’assistenza, la consegna di medicinali, truffe, rapine, viaggi.

Utili anche le soluzioni integrate di apprendimento e fruizione della tecnologia che permettono di superare alcuni limiti come le limitazioni alla mobilità i problemi di vista e udito i problemi di memoria e concentrazione e le barriere psicologiche nell’affrontare il nuovo.

Inoltre: monitoraggio dei dati sanitari, intelligenza artificiale per la diagnosi, strumenti di connessione sociale e per la mobilità e realtà virtuale per contenere il decadimento cognitivo.

Utili anche società di servizi che possano incrociare domanda ed offerta su questo cluster sempre più interessato a lavorare e centri per attività creative (ginnastica dolce, yoga, pittura) e sociali (gruppi di lettura, di volontariato…).

Gli strumenti e le sfide per il futuro sono senz’altro stimolanti ma le implicazioni di questa tendenza demografica richiedono un’accelerazione di tutte le attività finanziarie e non di questo importante cluster che, come già scritto, nel 2039 rappresenterà la fascia di età piu’ consistente.

Francesco MEGNA