Il bilancio complessivo dei morti degli scontri scoppiati a Sweida, in un primo momento fra la comunità locale dei drusi e gruppi di beduini, in seguito anche per l’intervento delle forze militari di Damasco e di raid dell’Idf, è di 350 morti, come segnala l’Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra.
Fra le vittime, precisa l’Osservatorio, 79 combattenti drusi, 55 civili, 27 dei quali “in esecuzioni sommarie a opera delle forze dei ministeri della Difesa e degli Interni di Damasco”, 189 elementi delle forze di sicurezza, 19 beduini e il giornalista Hassan al-Zaabi.
In un discorso trasmesso dalla televisione, il suo primo intervento dall’inizio dei pesanti raid dell’Idf su Damasco, il leader siriano Ahmed al-Sharaa, come già aveva fatto il giorno precedente il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha assicurato che proteggere la comunità drusa e i suoi diritti “è la nostra priorità”. “Rifiutiamo ogni tentativo di trascinarvi nelle mani di parti esterne”, ha aggiunto rivolgendosi direttamente ai drusi.

