Se il piano pandemico del 2006 fosse stato attuato all’inizio della pandemia nel 2020 avrebbe salvato qualche vita in più? “Io faccio il ministro e non il mago ma probabilmente ci sarebbero state meno vittime. Sicuramente era meglio leggere il piano pandemico che scrivere un libro come ha fatto Speranza
Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Francesco Storace, ministro della Salute per 321 giorni dal 2005 al 2006, ruolo col quale, per ultimo, ha aggiornato il piano pandemico nazionale. Come aveva organizzato quel piano? “Ci lavoravano molti tecnici, partecipai alla discussione su come orientarlo, c’erano sostanzialmente tre grandi questioni su come impegnarsi durante la pandemia”. Quali?
“I medici di base, che andavano formati e censiti per far fronte ad ogni rischio. Poi il tema grande della farmacovigilanza – ha spiegato Storace a Rai Radio1 – per verificare gli effetti avversi di ogni tipo di vaccino, e infine la comunicazione”.


