Una condanna storica a difesa del Pianeta. L’imprenditore Ricardo Adolfo La Regina è stato giudicato colpevole di «danno ambientale irriversibile» e «crudeltà sugli animali» per la strage compiuta nel 2021 di oltre un centinaio di pinguini e dei loro nidi nell’area di Punta Tombo, nella provincia patagonica di Chubut.
In questo territorio protetto dal 2015 dall’Unesco è oggi ospitata la più grande colonia di pinguini di Magellano (Spheniscus magellanicus) al mondo. La pena inflitta all’imprenditore verrà comunicata l’11 novembre e potrebbe variare dai quattro ai dodici anni. I giudici hanno accolto la richiesta della pm Florencia Gómez che ha definito quello compiuto dall’uomo d’affari argentino un «ecocidio». In questi anni, Gomez ha richiesto la perizia di un esperto, raccolto le denunce di tre organizzazioni ambientaliste e anche utilizzato un drone per sorvolare l’area e verificare l’entità dei danni apportati all’ecosistema.
La difesa di La Regina ha, invece, chiesto l’assoluzione dell’imputato sostenendo che «il danno ambientale non è stato provato». Un precedente «inedito e storico» che «speriamo getti le basi per l’attuazione di politiche e azioni più rigorose che prevengano futuri attacchi contro animali e ambiente», aggiunge Matias Arrigazzi, biologo di Greenpeace Argentina.



