Sul conflitto in Ucraina il leader dell’Ungheria è di fatto in bilico fra doveri Nato e realpolitik

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Viktor Orban lo ha detto molto chiaramente rivolgendosi ai cittadini dell’Ungheria nel suo discorso alla nazione del 15 marzo, il suo governo è “schierato ma neutrale”, perciò “non invieremo né armi né soldati”.

Il primo ministro dell’Ungheria è in bilico fra doveri Nato e realpolitik sul conflitto in Ucraina ed ha fatto capire che il paese seguirà una linea molto netta: no alle armi e men che mai alle truppe di contrasto all’invasione russa.

Orban è in una posizione scomodissima: è amico di Vladimir Putin e premier di un paese Nato, oltre che essere scomodissimo membro di una Ue che su valori etici e diritti umani lo ha sanzionato più volte. Ha detto Orban: “Dobbiamo stare fuori da questa guerra, perché non possiamo vincere nulla, ma potremmo perdere tutto. Non invieremo soldati o armi in Ucraina”. L’Ungheria ha pienamente appoggiato il pacchetto di sanzioni contro la Russia di Putin ed è fra i paesi che hanno spinto per accelerare l’ingresso di Kiev nell’Unione Europea.