Sulle orme di Francesco: il Conclave specchio di una Chiesa più missionaria e diversificata

0
14

A pochi giorni dall’inizio del Conclave si sono accreditati più di 5300 giornalisti di tutto il mondo, pronti a seguire da Piazza San Pietro l’evento più importante della storia della chiesa cattolica: l’elezione di un nuovo Papa. Francesco in questi 12 anni di pontificato ha trasformato il Collegio cardinalizio

A questo Conclave, il più grande e diversificato a livello geopolitico, parteciperanno 133 cardinali dei cinque continenti. Nella Cappella Sistina, con il soffio dello Spirito Santo, avranno il compito di scegliere “Il dolce Cristo in terra”.

Andiamo verso un Conclave dove l’eurocentrismo, che storicamente ha dominato il processo decisionale della Chiesa, si potrebbe dire finito. Oggi le Americhe, l’Asia e l’Africa hanno un ruolo importante e significativo. L’Africa è passata da 11 cardinali nel 2013 agli attuali 18; Asia e Oceania da appena 11 a 27. Anche le Americhe, da nord a sud del continente, che avevano 33 cardinali, hanno visto eleggere negli ultimi anni altri quattro porporati. Questa ricomposizione cardinalizia è il risultato dei 10 concistori tenutisi durante il pontificato di Francesco, che ha nominato 108 degli attuali cardinali elettori, quasi l’80% del totale.

Sarà possibile l’elezione di un Papa Latinoamericano? Gli esperti dicono che è come andare contro corrente al cambiamento naturale e millenario che la chiesa cattolica richiede. In questi ultimi 30 anni la Chiesa cattolica in America Latina ha perso più di 70 milioni di fedeli. Il pontificato di Papa Francesco ha visto anche la radicalizzazione dei regimi in Venezuela e Nicaragua, con una rottura completa dei rapporti diplomatici e l’avanzata della secolarizzazione in Argentina e Cile. A rendere il quadro più difficile lo scoppio di casi di abusi in diversi Paesi, cosa che non ha aiutato Francesco nelle sue relazioni con il continente. Quindi il nuovo Papa non dovrebbe essere una fotocopia del suo successore.

Rimanendo sempre nello stesso continente ma guardando verso il Nord America, le dichiarazioni di questi giorni di vescovi ed esperti statunitensi in piazza San Pietro hanno mostrato un certo scetticismo sull’elezione di un papa americano. Il paese è fagocitato da un eccessivo consumismo, anziché mettere al centro l’essere umano; inoltre si rischierebbe un’eccessiva concentrazione di poteri in un solo paese. “Un papa in particolare dovrebbe avere prospettive che vadano oltre i confini degli Stati Uniti”.