Intanto il Cnel converge con l’ufficio parlamentare del bilancio: incentivo più equo ed efficace se assegnato in forma di erogazione monetaria diretta alle categorie sociali incapienti o con bassa capacità fiscale
Il direttore generale dell’agenzia delle entrate – riscossione, Ernesto Maria Ruffini, nel frattempo smentisce di fatto fonti governative che indicavano un eccessivo numero di crediti incagliati e l’esaurimento della capienza fiscale in capo a potenziali acquirenti privilegiati del 110% come istituti bancari e assicurativi, i quali viceversa hanno a propria disposizione, da qui ai prossimi anni, un margine di super eco bonus acquistabili nell’ordine di diversi miliardi di euro annui.
Quindi, nonostante e malgrado il decreto Meloni Giorgetti che blocca la cedibilità della detrazione fiscale e la praticabilità dello sconto in fattura, le opportunità di rimettere in circolo l’economia reale, in corrispondenza dei cantieri veramente attivati e degli interventi di riqualificazione energetica, statica e antisismica in concreto avviati, rimangono allo stato attuale ampie e soprattutto, quello che più importa, praticabili.
La questione è semmai un’altra, ed è stata evidenziata in sedi diverse sia dall’ufficio parlamentare del bilancio, sia dal Cnel: i meccanismi del bonus edilizio rinforzato al 110 per cento sono stati a consuntivo poco equo dal punto di vista sociale, poiché in maggioranza le risorse sono andate a beneficio di un dieci per cento di contribuenti più benestanti, e ciò si evince dalla molto bassa percentuale di immobili residenziali asseverati, meno del 4 per cento del totale del patrimonio abitativo civile del Paese.
Anche i benefici, in termini di balzo della classe energetica, hanno riguardato solo una parte delle unità condominiali o familiari oggetto di intervento: segno della necessità di ripensare la filosofia dello strumento per renderlo più mirato in maniera da preservare la sua utilità nella prospettiva di una congrua incentivazione economica per ottemperare senza costi aggiuntivi per le famiglie ai dettami della direttiva europea sulle case green.
Il Cnel, il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, organismo di rilevanza costituzionale, presieduto dall’ex ministro Tiziano Treu, ha indicato una soluzione alternativa la cui praticabilità si auspica venga recepita dagli organismi di legiferazione parlamentare e governativa: al fine di sostenere, in ottica di eguaglianza sostanziale nella parità di accesso ai benefici ordinamentali, le famiglie a bassa soglia imponibile, e come tali impossibilitate a presentare a termini di legge la dichiarazione dei redditi, la soluzione di bilancio più equilibrata per tutte le parti in causa sarebbe quella di una erogazione monetaria diretta da parte dello Stato, modalità tale da assicurare certezza di spesa fin dall’inizio senza più le aleatorietà di crediti fiscali cedibili.
Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI




