Superbonus, Unimpresa: con blocco crediti a rischio 25mila piccole e medie imprese italiane

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Il decreto approvato ieri dal governo rappresenta una minaccia per tutta l’operazione Superbonus. Con questo provvedimento, si mette la parola fine alla cessione dei crediti fiscali e molti cantieri già fermi da tempo potrebbero essere chiusi definitivamente

Noi avevamo suggerito di coinvolgere le regioni e gli altri enti locali perché potessero acquistare i crediti delle banche, ma il governo ha detto no, probabilmente per ragioni politiche. Con rammarico, prendiamo atto di queste decisioni che però corrono il rischio di portare al fallimento 25mila piccole e medie imprese italiane. Il rischio che avevamo paventato pochi giorni fa resta intatto”. A lanciare l’allarme è il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, commentando il decreto legge sul Superbonus edilizio approvato ieri dal consiglio dei ministri.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, le nuove norme non risolvono il problema dei circa 15 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati, questione che sta bloccando 90mila cantieri: una situazione pericolosa che mette a rischio fallimento 25mila aziende, per la quasi totalità pmi, con la consequenziale perdita di 130mila posti di lavoro.

Questa situazione si è creata principalmente a motivo della raggiunta capienza fiscale da parte delle banche, pari a 81 miliardi di euro, mentre il totale del “giro d’affari” dei bonus per l’edilizia ha raggiunto la quita di 110 miliardi, cifra assai superiore, peraltro, rispetto ai 72 miliardi inizialmente stimati. Il solo superbonus vale 61 miliardi, ben 25 miliardi in più rispetto alle stime di partenza: vuol dire che l’errore di previsione corrisponde a uno scostamento del 70%.