SUSANNA CAMUSSO: GRAZIE CUBA, BASTA EMBARGO

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E’ di queste ore la notizia che l’azienda produttrice di respiratori e ventilatori non li vende più a Cuba. Il mantra delle sanzioni di Donald Trump colpisce ancora.
Medici della brigata internazionale cubana, sono nei nostri ospedali, nelle corsie curano, cercano soluzioni contro il virus invisibile, ci parlano di mondo come patria comune e di solidarietà. Non è difficile immaginare che, allo stesso tempo, pensino alla loro casa, ai loro concittadini domandandosi come faranno a essere altrettanto ben curati, se non possono ricevere apparecchiature mediche.
Certo loro lo faranno, ma noi riusciamo ad alzare lo sguardo dalle nostre paure e vedere gli effetti del “bloqueo”, gli effetti delle sanzioni imposte a tanti Paesi in difficoltà nel mondo?
Scopriremmo che quelle sanzioni non colpiscono i governanti o i modi di governo, ma i popoli e la loro condizione. Quelle sanzioni fanno arretrare benessere sanitario faticosamente conquistato a Cuba o speranze di cambiamento in Iran o in Siria.
Noi siamo grati ai medici cubani, li ringraziamo, festeggiamo l’arrivo della seconda brigata Henry Reeves, ci sentiamo accuditi e coccolati da chi viene da molto lontano e lo fa senza spocchia, senza prezzo. Dobbiamo essere grati a loro e alla loro Isola e allora vogliamo – perché auspicare non basta – che si levi la voce del nostro Paese, per dire senza fronzoli fine dell’embargo, basta sanzioni ai popoli.
In tempi in cui tutti raccontano del nuovo mondo che dobbiamo progettare, cominciamo da questo gesto, preciso, in verità semplice.

Susanna Camusso, responsabile politiche internazionali Cgil