Tabacci non si arrende. L’ha dichiarato lui stesso: “io non mi sono mai arreso”

0
15
È evidente che si riferisse al castigo inflitto agli italiani, con la sua presenza nella scena politica, di qua e di là, in ogni dove. “Non mi arrendo, continuo a castigarvi” è la traduzione più verosimile.
Da un ventennio almeno, mai eletto da nessuno, da quando si eliminarono le preferenze. Come Casini, a destra con Berlusconi, poi con Renzi adesso con Letta. Tabacci dice: “sono convinto che avrà un grande successo personale”. Di cosa parla il vecchietto? Di quale successo personale? Della elezione sicura di un destroide in un listino bloccato di un partito che chiede i voti alla gente di sinistra?
Il massimo della ilarità l’ho raggiunto quando, mentre Santoro parlava del PD e degli operai che non lo votano più, alla parola operai hanno inquadrato la Serracchiani. Un vero e proprio “coup de theatre” non so quanto voluto, da sganasciarsi dalle risate. Con la pasionaria renziana che smentiva Santoro: “io nelle fabbriche ci vado”, con la scorta, avrei aggiunto io.
E la stessa, in attesa dell’asfaltata che gli avrebbe dato poi, Alessandro Di Battista, ripeteva il mantra della “responsabilità”, cosa che viene sempre buona per giustificare l’occupazione di tutto da parte del suo partito.
Dovremmo pregare affinché ci giunga la grazia di un PD “irresponsabile”, buon viatico per la eliminazione dalla politica di un buon 95% dei suoi dirigenti, cominciando proprio dalla ex Presidente del Friuli. A proposito, avete mai chiesto ai friulani cosa ne pensino di lei?
Il voto utile è uno solo, quello dato a Giuseppe Conte, a chi si trova #dallapartegiusta. Parte che non è certamente quella dei mangiatori delle tartine al caviale, nei party di Elkann o De Benedetti.
Giancarlo Selmi