Confermo assolutamente” la volontà di rimanere al governo per fare delle cose. “In bicicletta sei in piedi se pedali, se ti fermi cadi oppure meti i piedi a terra ma quello vuol dire la palude”. Lo ha affermato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di Tg2 Post. “Francamente – ha aggiunto il numero uno del Pd a proposito del referendum sul taglio del parlamento – credo che questo referendum ce lo saremmo potuto evitare, perché la legislatura dura cinque anni e avevamo cinque anni di tempo per fare le riforme”. E sulla riduzione del numero dei parlamentari e sulla travolgente campagna mediatica partita dal basso a sostegno del No, il segretario rivendica: “Io ero quello che aveva più dubbi di tutti, ad agosto del 2019 stavano tutti zitti”. E in effetti, per ben tre volte, il Partito Democratico ha votato no al taglio del Parlamento, salvo poi modificare la sua posizione e schierarsi col Sì per garantire la tenuta dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Una scelta che sembra non essere condivisa dalla maggioranza della base Pd che nei giorni scorsi ha travolto il leader Pd di messaggi critici. Insofferenza, quella dei militanti del Pd, che il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni ha potuto constatare partecipando alla Festa dell’Unità di Modena: “Alla festa – ha ammesso amaramente Gentiloni – sono rimasti tutti in silenzio quando ho detto Si al Referendum. Li capisco, non mi sarei applaudito neanche io”.

