Maurilio Manara, detto Milo, oggi compie 80 anni. Nato a Luson (Bolzano) nel 1945, è uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra. All’inizio della sua carriera si dedicò alla pittura e alla pubblicità mentre il mondo del fumetto lo vede esordire nel 1969 su “Genius”, collana erotico-poliziesca edita da Furio Viano. Nel 1970 disegna due numeri di “Terror” e nel 1971-1973 disegna “Jolanda de Almaviva”.
Manara non si è cimentato solo con tematiche legate alla narrativa ma ha anche spaziato nel campo della satira. Nel 1974 ad esempio dà il via con Saverio Pisu a “Telerompo”. Più tardi inizia la collaborazione con “Il corriere dei ragazzi”.
Nel 1976 esce su Alterlinus “Lo Scimmiotto”, racconto erotico ispirato ad un racconto giapponese e sceneggiato da Pisu. Nel 1978 esce sulla rivista francese “A Suivre” di Casterman il primo episodio della serie “HP e Giuseppe Bergman”. È la prima storia di cui Manara scrive da sé la sceneggiatura.
Nel 1979 esce “L’uomo delle nevi”. Nello stesso periodo viene pubblicato “Alessio, il borghese rivoluzionario”, sceneggiato sempre dal fedele Pisu. Nel 1980 esce in Francia il secondo racconto della serie “Giuseppe Bergman” e nel 1982 esce il fumetto western “Quattro dita (l’uomo di carta)”. È del 1983 “Tutto ricominciò con un’estate indiana”, scritto da Hugo Pratt, considerato uno dei suoi capolavori.


