Tasse, Fratelli d’Italia: Pd e grillini vogliono fare cassa sulle spalle del Paese che funziona

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L'assessore regionale Elena Chiorino durante la prima giunta regionale del Piemonte monotematica sui temi del lavoro al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (Alessandria), 5 luglio 2019. ANSA/ DINO FERRETTI

Tasse, il no deciso di Fratelli d’Italia. Fermo, intransigente, motivato, alla plastic tax e alla sugar tax, i nuovi folli balzelli, tasse, partoriti dall’abbraccio mortale fra Pd e M5S. In particolare il no arriva dal Piemonte, dove l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino. Chiorino è già quotidianamente alle prese con la delicata gestione di numerose crisi aziendali, che interessano in particolare il settore metalmeccanico. Oggi ha voluto fare il punto della situazione riunendo intorno a un tavolo tutti i protagonisti di un mercato.
Quello delle acque minerali e delle bibite gassate che, pur non essendo in crisi, rischia ora di subire un colpo ferale, entrando in una spirale negativa che mette a rischio posti di lavoro e investimenti. Investimenti, rinnovi contrattuali e nuove assunzioni che, come hanno confermato tutte le aziende presenti al tavolo, dalla San Benedetto alla Coca-Cola Italia, sono già stati bloccati. Si attende di capire effettivamente l’impatto che le due tasse di marca giallorossa avranno sul mercato. E, ad oggi, le previsioni sono decisamente preoccupanti.
Fratelli d’Italia dice no alle nuove tasse
Spiega l’assessore di Fratelli d’Italia: «Dopo la decisione di inserire le tasse sulla plastica e sulle bevande dolci (saranno infatti tassate anche quelle contenenti dolcificanti senza zucchero, alla faccia della motivazione salutista… ndr) sono stata contattata da alcune aziende. Tali aziende hanno stabilimenti produttivi e di imbottigliamento in Piemonte. Mi sono subito attivata per comprendere che cosa stava succedendo e soprattutto che cosa sarebbe successo nei prossimi mesi. E, purtroppo, parlando con gli imprenditori interessati da queste due tasse, mi sono resa immediatamente conto che non c’era più un minuto da perdere per tentare di fermare o, perlomeno, di porre rimedio, a un provvedimento che rischia di innescare nuove crisi aziendali e incidere negativamente sull’occupazione. Tutto ciò è l’ultima cosa che il Piemonte e l’Italia hanno bisogno in questo momento».
Il delitto perfetto dell’ideologia ambientalista
Già, perché l’ideologia ambientalista più radicale (e, in questo caso, basata su fake news) unita con il dogma della decrescita felice, sta compiendo il «delitto perfetto». Ossia andare a danneggiare gravemente comparti – quelli della plastica e quello del beverage – che funzionano e garantiscono un indotto di migliaia di posti di lavoro. Perché le tasse inserite dal governo Conte non soltanto sono immotivate, ma anche sproporzionate. Per capirlo basta un esempio. Soltanto il gruppo San Benedetto, che fattura circa 700 milioni di euro, ha dichiarato che subirà un aumento di spesa di 105 milioni di euro.
«Fratelli d’Italia – osserva ancora Chiorino – da anni si batte per un uso responsabile della plastica e per una maggiore sensibilizzazione riguardo alla raccolta differenziata. Qui però siamo di fronte a un’azione che nulla ha a che vedere con i buoni propositi ambientalisti. Al contrario siamo al cospetto di un provvedimento irresponsabile, scriteriato, sproporzionato, teso soltanto a fare cassa sulle spalle di una parte di Paese che funziona. Si vanno a colpire aziende sane e lavoratori proprio quando occorrerebbe fare esattamente l’opposto».
Piemonte direttamente interessato da queste tasse
I numeri fanno impressione. Soltanto in Piemonte vengono imbottigliati circa 2,8 miliardi di litri di acqua minerale con 27 concessioni attive. Un movimento che rappresenta un terzo dell’intero mercato Italiano. E settore che vale oltre 500 milioni di euro e un giro d’affari altrettanto importante per l’indotto, occupando oltre 1000 lavoratori diretti e altri 4000 tra indotto e stagionali. Mineracqua e Assobibe, le due principali associazioni di categoria, stimano intorno al 20 per cento il potenziale calo di fatturato provocato da plastic tax e sugar tax. Per dirla con una parola, una catastrofe industriale.
«Dobbiamo intervenire subito, fare il possibile per tutelare aziende e lavoratori – conclude Chiorino -. Con un governo così irresponsabile e sconsiderato, che tutela i “professionisti del divano”, con il reddito di cittadinanza e che allo stesso tempo uccide imprese e lavoro, le Regioni debbano fare la loro parte. Proporrò ai miei colleghi assessori la redazione di un documento comune da presentare in Conferenza Stato-Regioni, per individuare soluzioni e tentare di ridurre quanto più possibile gli effetti nefasti della plastic tax e della sugar tax. Dobbiamo difendere le nostre eccellenze, le nostre aziende e i nostri lavoratori dai danni provocati da questi incompetenti. L’Italia non può più permettersi di navigare a vista, senza uno straccio di piano industriale e nemmeno di una visione strategica per il futuro».                        fonte   https://www.secoloditalia.it