Telegram si difende: “Ci atteniamo alle leggi Ue”
Con un post sul social network X, Telegram si è difeso dalle accuse chiarendo che la piattaforma “si attiene alle leggi dell’Ue, inclusa la Legge sui Servizi Digitali (Digital Services Act), e la sua moderazione è conforme agli standard del settore e in costante miglioramento”. Durov “non ha nulla da nascondere e viaggia frequentemente in Europa”, continua il post su X.
“È assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili per l’abuso di quella piattaforma. Quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo utilizza Telegram come mezzo di comunicazione e come fonte di informazioni vitali”, prosegue la compagnia, aggiungendo che si attende “una pronta risoluzione di questa situazione”.



