Una tentata estorsione da due milioni di euro ai danni del consulente di un’azienda specializzata nell’import/export di prodotti tecnologici. I carabinieri del Comando provinciale di Roma hanno fermato due pregiudicati romani, uno dei quali ai domiciliari con braccialetto elettronico.
Nel corso dell’esecuzione del provvedimento, i due sono stati sorpresi dai militari mentre partecipavano a un summit, all’interno di una clinica romana, con un ex appartenente alla Banda della Magliana, attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, e con un ex appartenente ai Nar, attualmente in libertà vigilata. Quest’ultimo è stato trovato in possesso di un revolver con matricola abrasa e arrestato in flagranza per detenzione illegale di armi, mentre l’ex appartenente alla Banda della Magliana è stato arrestato per aver violato le prescrizioni relative alla misura di prevenzione personale.
La vittima della tentata estorsione, a partire dalla fine dello scorso anno, aveva allacciato rapporti d’affari con uno dei due fermati, intermediario per alcune imprese: in ballo una vendita di materiale informatico da nove milioni di euro. Dopo alcuni mesi dall’inizio dell’operazione commerciale, la società della vittima si è trovata però costretta a intraprendere un’azione legale nei confronti della ditta acquirente, risultata insolvente nei pagamenti.
Per scongiurare che venisse intrapresa una qualsiasi azione legale di recupero del credito, l’intermediario ha iniziato quindi a pressare e a minacciare il consulente portandolo anche al cospetto del noto pregiudicato romano, esponente di vertice nel mondo criminale capitolino.


