Mica semplice riuscirci, tanto che sulle candidature in molte regioni siete ancora in alto mare. I presidenti di regione hanno troppo potere rispetto ai partiti?
Il punto non è quello. Il tema è che, mentre nel centrodestra sono abituati a fare cartelli elettorali senza dare peso ai programmi, noi progressisti invece abbiamo elettori giustamente severi, che i programmi li leggono, e che pretendono segnali e risposte in cambio della loro fiducia.
Trovare i candidati non dipende dagli elettori.
Non è facile: per anni noi e il Pd siamo stati all’opposizione gli uni degli altri. Servono nomi che non siano semplici bandierine di un partito, ma candidati di tutta la coalizione, condivisi e inclusivi.
Se dovesse convincere Vincenzo De Luca a non farvi la guerra in Campania, cosa gli direbbe?
Gli parlo spesso, abbiamo fatto assieme una battaglia per difendere i fondi di coesione. Sono convinta che vorrà convergere e che si troverà una proposta unitaria. Lui si è speso tantissimo per la Campania, e sa bene che non le renderebbe un giusto servizio lasciando la regione alla destra.
Non sembra incline a mollare…
Conto molto sulla capacità di mediazione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. E Giuseppe Conte e Elly Schlein stanno lavorando.
Anche altrove il quadro resta complicato.
Nelle Marche si è trovata un’ottima sintesi con Matteo Ricci, a cui sarei felice di dare una mano in campagna elettorale.
In Toscana voi 5Stelle non volete la ricandidatura di Eugenio Giani.
Con lui lavoro da anni, e molto bene. Capisco però le difficoltà del M5S sul territorio. Serve una soluzione condivisa e credibile, e non calata dall’alto.
È proprio sicura che voi e il Pd dobbiate stare assieme? E la gente del Movimento la pensa come lei?
La gente ci chiede e mi chiede unità, a ogni evento politico a cui vado. E gli iscritti del Movimento si sono espressi in modo chiaro nella Costituente. È l’unica via per costruire un’alternativa a questa destra.
Per vincere serve anche il centro?
Distinguerei gli elettori moderati, che vanno recuperati, da certi contenitori. Ho vinto anche grazie ad alcune liste civiche. Ma Calenda, per fare un nome, è diventato solo una stampella di Giorgia Meloni.
Si sente una presidente precaria? Poche ore fa un consigliere forzista ha presentato una diffida alla giunta regionale per le elezioni, chiedendo che la dichiari decaduta da presidente per la vicenda dei rendiconti elettorali.
Da eletti siamo tutti precari. Ma la destra mi sta quasi facendo un favore con questa storia.
Difficile crederle…
Da quando insistono con questa vicenda il mio consenso è cresciuto e la maggioranza si è compattata. Ricordo che abbiamo appena eletto un 5Stelle, Emiliano Fenu, come sindaco a Nuoro, la mia città.
Pensa di arrivare a fine legislatura?
Sono fiduciosa. Poi ci sono variabili legali che certo non posso controllare.
Che sensazione le danno quei ruderi alla Maddalena, nei luoghi mai utilizzati per il G8 del 2009?
Poco prima che giurassi da presidente, nell’aprile 2024, la procura di Tempio Pausania mi chiamò per chiedere di intervenire, dopo l’inerzia delle giunte precedenti. Abbiamo lavorato pancia a terra, e a breve partiranno i lavori di bonifica. La Maddalena dovrà rappresentare un nuovo modello di gestione del territorio.
Luca De Carolis


