Tom Hanks su Cast Away

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Durante le riprese di Cast Away sono davvero impazzito. A un certo punto smisi persino di accorgermi se la telecamera stesse girando oppure no.

Non importava più. Tutto era così fisico e reale che mi restava solo la sopravvivenza: accendere un fuoco, rompere un cocco, arrampicarmi sulle rocce, trascinare tronchi. Non stavo recitando: stavo vivendo la solitudine e lo sfinimento di un uomo isolato dal mondo. La macchina da presa era lì, da qualche parte, ma io vedevo soltanto il mare, il caldo, e la mia lotta quotidiana.

Con il passare dei giorni, la mente cominciò a giocarmi brutti scherzi. Non ebbi mai pause, non c’erano momenti “fuori scena”.

E in quel silenzio infinito nacque Wilson. Non era soltanto un pallone, ma una voce dentro la mia testa, qualcuno con cui parlare per non perdere la ragione. Arrivai persino a rispondergli ad alta voce. Sì, sono impazzito un po’… ma era l’unico modo per sopravvivere a quella solitudine.»

#TomHanks #CastAway