TRA CRISI DEL CAMPO LARGO E CRISI SOCIALE: ESISTE UN NESSO?

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Le vicende internazionali della Flottilla e dei suoi attivisti, fermati dall’autorità militare israeliana al largo di Gaza, si saldano a una crescente tensione interna all’Italia che, da sempre frammentata di fronte ai problemi industriali, occupazionali e reddituali di larghe fasce del Paese, sembrerebbe avere trovato una improvvisa saldatura sulla vicenda palestinese

Sulle piazze oggi si è ritrovato il movimento sindacale, assieme a segmenti non sindacalizzati di lavoro povero e precario e di comunità studentesca – ossia quelle categorie oramai tristemente poco o non più inclini a recarsi ai seggi elettorali – e purtroppo a componenti sì minoritarie ma violente che tendono strumentalizzare manifestazioni positive per commettere atti vandalici o illegali.

La campagna progressista per le Marche 

Le vicende elettorali più recenti e quelle più imminenti, ossia la sconfitta del campo largo di centrosinistra alle Regionali per le Marche e le incognite delle elezioni calabresi di domenica e lunedì prossimo, dimostrano l’azzardo dello schieramento progressista di voler puntare platealmente sulla questione della Palestina come fattore identitario e come collante tra PD, sinistra ecologista e radicale e movicentro penta/stellato. La Regione marchigiana, solidamente di centrosinistra dal 1995 e fino al 2020, è stata nuovamente sottratta alle ambizioni del PD da un Governatore uscente, di stretta fede “meloniana” e non particolarmente carismatico, sebbene sull’altro fronte a competere fosse il moderato ex sindaco renziano di Pesaro e oggi euro/parlamentare Matteo Ricci, il quale – sebbene favorito fino a pochi mesi fa – ha perso la competizione contro il Presidente Acquaroli con uno scarto di ben otto punti percentuali e dopo avere incentrato l’ultimo mese di comizi sulla centralità dei futuri rapporti fra Ancona e Gaza.

Il candidato governatore calabrese Pasquale Tridico 

E ora? Tra il 5 e il 6 ottobre si vota per il rinnovo dei vertici della Calabria, dove l’uscente Roberto Occhiuto, numero due nazionale di Forza Italia, cerca la riconferma contro l’ex presidente Inps, attuale parlamentare europeo e “padre” del reddito di cittadinanza Pasquale Tridico, il quale ha concluso la propria rincorsa elettorale con una duplice promessa: una di impronta filo/araba, ossia il riconoscimento della Palestina da parte della Calabria a eventuale trazione progressista, e l’altra di impronta berlusconiana in perfetto stile 2006, vale a dire l’esternazione “last minute” di abolire il bollo auto in considerazione del carattere dissestato della rete stradale che caratterizza e affligge la punta del nostro Stivale.

Auto di normali cittadini prese di mira

Nel frattempo, a fine giornata, si contano i danni: lo sciopero, nato per tutelare i diritti dei lavoratori presenti e futuri, ha prodotto la distruzione delle auto in sosta dei padri di famiglia che stentano ad arrivare a fine mese o settimana, ovvero il blocco totale delle infrastrutture utilizzate da chi, all’interno delle fasce di garanzia, deve viaggiare per non perdere il proprio posto di lavoro o per evitare il fallimento della propria azienda.

Alessandro Zorgniotti