SERVONO VERI E PROPRI INDENNIZZI DA RITARDO COME AVVIENE NEL SETTORE AEREO
PASSEGGERI DEL SETTORE FERROVIARIO DISCRIMINATI RISPETTO A CHI VIAGGIA IN AEREO
Non servono bonus per ritardi sopra i 15 minuti, ma una vera e propria riforma del settore ferroviario che introduca indennizzi in favore dei passeggeri al pari di quanto già avviene nel settore aereo. Lo afferma il Codacons, che boccia senza mezzi termini la proposta di introdurre solamente rimborsi parziali per i convogli che arrivano a destinazione con oltre 15 minuti di ritardo.
Oggi chi viaggia in aereo gode di maggiori diritti rispetto a chi sceglie il treno e, in caso di ritardi all’arrivo, ottiene risarcimenti fino a 600 euro, a seconda della tratta – spiega il Codacons – Al contrario nel settore ferroviario i viaggiatori possono ottenere solo rimborsi minimi, dal 25% al 50% del prezzo del biglietto, a seconda dell’entità del ritardo accumulato dal treno.
Eppure i disagi per i passeggeri che subiscono un disservizio come un ritardo alla partenza o all’arrivo sono i medesimi, indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato.
Per tale motivo la proposta di ridurre da 30 a 15 minuti la soglia oltre la quale far scattare i rimborsi in favore dei passeggeri dei treni appare del tutto inadeguata e insufficiente: ciò che serve è prevedere risarcimenti proporzionati all’entità del ritardo e alla lunghezza della tratta percorsa, a carico di tutti i gestori ferroviari nazionali e locali, al pari di quanto già avviene nel comparto del trasporto aereo, superando questa assurda disparità di trattamento tra viaggiatori – conclude il Codacons


