Oggi rispetto al passato, c’è tutta una proiezione nuova che riguarda il mercato del lavoro che interessa i giovani. È un mercato molto diverso rispetto a quello di 20, 30, 40 anni fa che interessava i nostri padri e i nostri nonni
Oggi i giovani vogliono lavorare con le nuove tecnologie e con lo smart working e sanno bene che i loro salari dipendono dalla tecnologia, o meglio sanno che i loro salari dipendono dalla produttività che aumenta se essi lavorano con la tecnologia. E quindi, giustamente sono alla ricerca di un lavoro migliore ed è quello che vogliamo anche noi per loro. Perché sei il lavoro è di qualità ed è ben retribuito, a quel punto anche la pensione è migliore. Nel modello contributivo che noi oggi abbiamo abbracciato con due grandi riforme, la Dini e la Fornero, questi due aspetti sono indissolubilmente legati”.
Lo afferma il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista a La Stampa.
“C’è un problema di stipendi bassi che a sua volta determina pensioni troppo basse” aggiunge. Sulla settimana lavorativa di quattro giorni, invece, Tridico afferma: “È una riflessione che va fatta. Lo dico da anni: nel momento in cui un lavoratore viene soddisfatto da condizioni di vita e di lavoro migliori e condizioni retributive più alte, aumenta il suo benessere, aumenta la sua efficienza e quindi crescono gli spazi per l’efficienza sul lavoro e aumenta anche per questa via la produttività.
E allora può avere un vantaggio complessivo la riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, in particolare nei servizi e nei settori ad alto valore aggiunto. Le sperimentazioni fatte nel Regno Unito e in Australia testimoniano che c’è un effetto positivo sulla produttività e l’occupazione, e comunque non ci sono effetti negativi”.


