TRIESTE – Torna nell’estremo nord-est d’Italia il pianista siciliano Giuseppe Guarrera

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TRIESTE – Torna nell’estremo nord-est d’Italia il pianista siciliano Giuseppe Guarrera, che a Gorizia ha ricevuto per anni una solida formazione con Siavush Gadjiev, dopo i primi studi al fianco di Giuseppe Cultrera e prima di volare in Germania, allievo della prima generazione della Akademie di Daniel Barenboim, che lo aveva subito notato.

Già protagonista in passato dei cartelloni Chamber Music a Trieste, Giuseppe Guarrera è adesso atteso per un concerto che – mercoledì 7 giugno, alle 20.30 al Teatro Miela nell’ambito del cartellone Cromatismi 2.0 – si preannuncia memorabile, dopo le ultime stagioni della sua consacrazione internazionale.

«Dai miei insegnanti, nel tempo, ho imparato aspetti diversi della musica – spiega Guarrera – Con Cultrera ho capito che la musica è cultura, da Gadjiev ho imparato la necessità di caratterizzare attraverso una varietà di mezzi espressivi. Nebolsin, così come Barenboim, mi hanno insegnato a trattare il pianoforte come una orchestra, Goerner a realizzare le idee musicali nella maniera fisicamente più organica possibile».

Ecco che, fra i pianisti di ultima generazione, Giuseppe Guarrera spicca per la sua capacità di farsi onore sulla scena musicale internazionale: fra i suoi allori più prestigiosi il secondo Premio e cinque premi speciali al “Concorso pianistico internazionale di Montreal” in Canada e la sua vittoria, nel 2018, allo “Young Classical Artists Trust (YCAT)”, premio internazionale assegnato alla Wigmore Hall di Londra.

A Trieste si esibirà in un programma che poggia su pagine per pianoforte di Robert Schumann e di Franz Liszt, capaci di valorizzare la sua caratura artistica e la sua musicalità: si parte con Fünf Albumblätter op.99 da Bunte Blätter, una raccolta di brani per pianoforte assemblati da precedenti inediti dopo il successo dell’opera che Schumann aveva dedicato ai giovani, Album für die Jugend, op. 68. Questi brani coprono un ampio periodo della carriera attiva di Schumann e provengono da una varietà di pagine, le più antiche risalgono al 1832: spesso si trattava di pezzi scritti per celebrare occasioni familiari.

Si proseguirà con Fantasiestücke op.12, raccolta che dimostra come la musica per pianoforte di Schumann sia stata un’apparizione meravigliosamente nuova nel mondo musicale del 1830, fra concisione febbrile, improvvisi e fugaci cambiamenti di ritmo, contrapposizione di slanci e, appunto, un libero phantasieren che procede senza preoccuparsi dei collegamenti logici ed esprime i passaggi repentini da uno stato d’animo ad un altro.

Da Schumann a Liszt, il concerto culminerà nei Tre sonetti del Petrarca S 270, una vera e propria traduzione, sul pentagramma, di emozioni artistiche e storiche. Le liriche del grande poeta offrono a Liszt, virtuoso della tastiera ed abile compositore, la possibilità di esprimere e accompagnare le emozioni che la parola suggerisce, dando risalto attraverso i suoni all’intensità espressiva dei versi, fra accenti drammatici e toni appassionati.

Cromatismi 2.0. La Chamber Music al Miela è la Stagione Cameristica firmata dall‘Associazione Chamber Music a cura del direttore artistico Fedra Florit. Biglietti presso TicketPoint Trieste, dettagli sul sito acmtrioditrieste.it.  La Stagione 2023 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova, Fondazione Casali e Zoogami.

Giuseppe Guarrera, siciliano classe 1991, si è perfezionato a Berlino presso la “Barenboim-Said Akademie”, sotto la guida di Nelson Goerner, ottenendo il diploma a pieni voti nel luglio 2018.

In precedenza aveva studiato con Giuseppe Cultrera e poi con Siavush Gadjiev a Gorizia, e a Berlino ha frequentato il master alla Hochschule für Musik Hanns Eisler con Eldar Nebolsin. Nel 2018 ha inoltre fatto parte della Verbier Festival Academy, dove ha ricevuto il Premio speciale della Fondazione Tabor, ha ottenuto una borsa di studio dal Klavier-Festival Ruhr in Germania, ed è stato selezionato tra i vincitori dello “Young Classical Artists Trust (YCAT)”, premio assegnato ogni anno alla Wigmore Hall di Londra.

Si è esibito come solista con la Liverpool Philharmonic Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Symphonique de Montréal, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, con direttori quali Flor, Petrenko e Kitajenko.

Collabora stabilmente con il Pierre Boulez Ensemble di Berlino, con il quale, sotto la direzione di Daniel Barenboim, ha eseguito la prima assoluta del Concerto di Benjamin Attahir, nella settimana inaugurale della Boulez Saal nel 2017.

Ha suonato in numerose sale europee, tra le quali la Wigmore Hall di Londra, Fondation Louis Vuitton a Parigi (ciclo “Nouvelle Génération” 2018), Boulez Saal a Berlino, Klavier-Festival Ruhr in Germania, Leeds International Concert Series, Royal Conservatoire di Birmingham, Studio Flagey a Bruxelles, Sony Auditorium di Madrid, Leeds University, Teatro la Fenice di Venezia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Verdi di Trieste.

Attivo anche sul fronte cameristico, invitato già al Festival di Rolandseck da Mihaela Martin e al Festival di Gerusalemme da Elena Bashkirova, si esibisce con solisti quali Pascal Moragues, Ramon Ortega Quero, Jiyoon Lee, Mayumi Kanagawa, Ben Goldscheider, Alexander Warenberg. Altri riconoscimenti negli anni precedenti sono stati il secondo Premio al “J. Mottram International Competition” a Manchester nel 2015, e il “Premio Venezia” ricevuto nel 2010 dal Teatro La Fenice. Ha partecipato a master class con Daniel Barenboim, Ferenc Rados, Mikhail Voskresensky, Sergei Babayan, Richard Goode e Michel Béroff, ed insegna attualmente presso la Barenboim-Said Academy di Berlino.