In America è il giorno della liberazione”: è iniziata così la giornata del presidente americano Trump, con un post esultante su Truth in attesa di annunciare dazi reciproci contro, tra gli altri, l’Unione europea e la Cina.
Il momento clou arriva nel tardo pomeriggio di Washington (le 22 in Italia), anticipato da una indiscrezione che aumenta la fibrillazione del resto del mondo: i dazi del 25% su tutte le birre in lattina importate e su tutte le lattine vuote in alluminio, a partire da venerdì, arrivano come una sorta di antipasto amaro che precede una cena ancor più amara, sulla quale aleggia la prospettiva di un colpo all’economia globale.
Il discorso della Liberazione dell’America
“Renderemo gli Usa un paese ricco”. Così inizia il discorso con il quale Trump, dal Rose Garden della Casa Bianca, annuncia i dazi reciproci, riservati a tutto il mondo. Non senza aver sottolineato che “da decenni gli Stati Uniti vengono sfruttati” dal resto del mondo. “Dalla mezzanotte di oggi applicheremo il 25% sulle auto prodotte all’estero”, aggiunge mentre un lavoratore del settore prende la parola al suo fianco, ringraziandolo a nome di tutti gli americani.
Il presidente, tenendo tra le mani una grande tabella, fa dunque alcuni esempi. Gli Stati Uniti impongono agli altri paesi solo un dazio del 2,4% sulle motociclette. Mentre altri applicano tariffe molto più alte, come il 60%. L’India applica il 70%. Il Vietnam impone il 75%, e altri paesi arrivano anche oltre. “Fino a oggi, gli Stati Uniti hanno imposto solo un dazio del 2,5% sulle automobili prodotte all’estero. L’Unione Europea ci impone oltre il 10% di dazi e ha IVA al 20%. Molto, molto più alta“. A causa di queste “enormi barriere commerciali”, la maggior parte delle automobili in Corea del Sud è prodotta in Corea del Sud e lo stesso avviene in Giappone. “Nessuna delle nostre aziende può entrare in altri paesi”. E annuncia dazi reciproci del 20% per l’Ue.



