Tu vo’ fa’ l’americano

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L’imbecillità non è una scusa valida, è sempre un errore e gli errori prima o poi si pagano, e se si pagano dopo si pagano di più; mi riferisco alle legioni di italiani che pur di non uscire dal loro torpore edonistico danno retta al rospo ex bibitaro trasformato in principe (in senso machiavelliano) dal bacio di Draghi e Letta (ossia di Biden) e dei loro apparati mediatici:

secondo il quale ex rospo il pericolo mortale per l’identità italiana sarebbe la Russia di Putin, ossia un paese che negli ultimi decenni ha accettato senza reagire l’espansione militare ed economica della NATO sino ai propri confini (NATO che avrebbe dovuto essere sciolta alla fine della Guerra Fredda visto che era stata costituita per proteggere l’Europa occidentale e solo l’Europa occidentale dalla presunta aggressività sovietica)

mentre che sul sacro suolo della patria stazionino decine di migliaia di soldati americani con licenza di fare impunemente quello che gli pare e decine di missili nucleari sotto il diretto controllo di Washington, a Di Maio e tanti italiani della pseudodestra e della pseudosinistra, non pare un’inaccettabile limitazione della nostra sovranità.

Ma è cosa vecchia: a una significativa percentuale degli abitanti del Bel Paese fare i servi del più forte piace proprio. Basta guardare alla nostra storia: il periodo in cui l’Italia è davvero stata indipendente, ossia libera da padroni stranieri, si riduce a poco più di ottant’anni, dalla costituzione del Regno nel 1861 alle invasioni americana e tedesca nel 1943. Adesso sono quasi ottant’anni che siamo sotto tutela statunitense e non c’è neanche un partito che davvero si proponga di liberarsene: il controrisorgimento continua.

Badate: non biasimo gli americani e neppure i collaborazionisti locali che ne appoggiano il regime d’occupazione (militare ma soprattutto economica, vedi Amazon, e culturale, vedi l’anglicizzazione dell’italiano): fanno i propri interessi, che per me sono sporchi ma non per loro. Biasimo i tanti italiani che ancora dicono di amare il loro paese e il suo stile di vita e magari li amano davvero, e tuttavia per codardia (incluso l’imbarazzo di poter essere accusati di non essere alla moda, anzi cool) e, appunto, per imbecillità, stanno permettendo che la nostra economica venga messa in ginocchio, che la nostra cultura venga cancellata, che la nostra autonomia venga sacrificata per permettere a un bibitaro di fa’ l’americano a imitazione dell’intera casta dominante (finti fascisti e nazionalisti inclusi) nella quale è stato recentemente cooptato.

 Francesco Erspamer