La lotta ai tumori parte dalla prevenzione. Ad assicurarlo è la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori in occasione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, promossa ogni anno dalla nel mese di marzo.
I numeri del cancro sono allarmanti
Lo scorso anno sono stati registrati 390.700 nuovi casi di cancro nel nostro Paese, 1.071 persone, ogni giorno, hanno avuto una diagnosi, e 496 persone, ogni giorno, hanno perso la vita. “Sono numeri da pandemia, più del Covid” ha affermato Francesco Schittulli, presidente nazionale della LILT, senologo e chirurgo oncologo sottolineando che “Per questo la Lilt ha chiesto al Governo di istituire il bollettino quotidiano o settimanale del cancro, per mantenere alta la guardia”.
L’impatto del Covid 19 sulle patologie oncologiche
“Oggi dobbiamo dividere la nostra vita in un pre e post-pandemia Covid – ha continuato Schittulli -. Le cure contro il cancro erano riuscite ad allungare l’aspettativa di vita dei pazienti, sino a 85 anni. L’esperienza ormai ci dice che quando riusciamo a individuare in tempo la presenza di un tumore noi riusciamo a vincere la battaglia e a salvare anche il 98% dei pazienti. Nei tre anni di lockdown abbiamo assistito a una situazione paradossale, si è accantonata la prevenzione e la diagnosi precoce, e si è parlato solo della pandemia da Covid, come se non ci fosse una pandemia di cancro. Le donne sono quelle che oggi ne pagano le conseguenze peggiori, hanno pensato ai figli, ai mariti, alle famiglie, tralasciando la prevenzione”.
“Durante la pandemia inoltre è aumentato anche il numero dei fumatori, oltre l’incidenza dei tumori, soprattutto per quanto riguarda la mammella e il polmone della donna, il rene e il pancreas, mentre per quanto riguarda il colon-retto c’è stabilità” ha proseguito il presidente della Lilt.
Il cancro al seno è tornato ad essere il big killer
“Dopo tre anni di emergenza Covid, il cancro al seno è tornato a essere il big killer tra tutte le patologie tumorali, superando anche quelle maschili: la stima ci dice che nel corso dell’anno avremo oltre 55.700 donne che in Italia si ammaleranno di tumore alla mammella, con un picco del 40% sulle donne con meno di 50 anni e con una mortalità per almeno 10mila unità, a causa delle diagnosi tardive” afferma allarmato Schittulli.
“Siamo di fronte a una vera e propria guerra – ha spiegato – contro la quale la Lilt ha schierato il proprio esercito di medici per divulgare la propria cultura della prevenzione, per visitare quante più donne possibili, perché individuare un tumore quando è piccolissimo, pochi millimetri, significa guarire”.



