La titolare del dicastero del turismo e dell’ambiente del Governo Rama è stata ricevuta, a Castel Sant’Angelo, dalla propria collega e omologa del Governo Meloni, nel contesto della prima edizione del Forum turistico “Destinazioni ponte” fra Italia e Balcani occidentali, evento a cui ha preso parte il nostro Vicepremier Antonio Tajani e destinato a diventare un appuntamento di vertice istituzionale e settoriale fisso su base annua
Nel corso della riunione interministeriale, l’onorevole Kumbaro ha illustrato la trasformazione dell’Albania nel settore ricettivo, che ha rappresentato anche un esempio di “diplomazia umana tra Nazioni” e uno strumento per avvicinare ulteriormente i nostri due Popoli: “Nel 2019, l’Albania ha ospitato 450.000 visitatori italiani, nel 2024 gli arrivi e le presenze sono salite a oltre 1,2 milioni. Sviluppi non immaginabili negli anni ’90 del secolo scorso poiché, storicamente, eravamo noi Albanesi a voler scoprire l’Italia, mentre oggi sempre più Italiani vogliono godersi il nostro Paese che riunisce una pluralità di microclimi e di paesaggi”.

L’alta rappresentante del Governo Rama ha poi aggiunto che “il turismo Albanese si basa sui valori dell’ospitalità, ma la visione e i progetti trasformativi, come la rinascita urbana, hanno restituito estetica, identità e funzionalità agli spazi pubblici, alle piazze, ai viali e ai centri storici, contribuendo a tradurre questi valori in economia reale e recupero storico. Perché quando una città è bella, attrae; quando è ben tenuta, genera fiducia; quando è vivibile, incentiva l’economia è gli insediamenti produttivi e residenziali sostenibili”.
Come è stato bene evidenziato dal Forum, “si pone adesso la sfida di coordinare le nostre strategie nazionali e regionali, evitando sovrapposizioni e promuovendo sinergie tra capitali e tra regioni e contee. Abbiamo bisogno di una direzione congiunta che crei prodotti comuni, itinerari condivisi e temi che ci uniscano – ha sottolineato Kumbaro – così da essere attraenti per i visitatori provenienti da mercati lontani, dall’Asia, dall’Australia e dall’America. Persone che non viaggiano per ore solo per raggiungere la singola Albania, la Croazia, il Montenegro e così via, ma per venire in Italia e nei Paesi balcanici”.
Al Forum , introdotto dai Ministri Daniela Santanché e Antonio Tajani, hanno altresì partecipato i Ministri competenti di Grecia, Croazia, Bulgaria, Macedonia del Nord, Serbia e Montenegro, con una sezione aperta ai tour operator e agli imprenditori del settore ricettivo in Italia che, dialogando con i rappresentanti governativi dei vari Paesi balcanici, hanno esplorato le possibilità di espansione delle loro attività oltre la linea adriatico ionica.
La regione dei Balcani – ha concluso Kumbaro – “rappresenta una parte importante della mappa turistica del Mediterraneo, dove l’Albania appare come una porta di accesso attraverso il Mar Adriatico e il Mar Ionio, punti d’unione con Grecia, Italia e Montenegro. All’interno di un ragionamento economico più ampio, il turismo può compiere il salto di qualità diventando settore industriale a tutti gli effetti, concorrendo a creare la destinazione mediterranea integrata, fondata su leale concorrenza ma con spirito di collaborazione e di recepimento, grazie agli strumenti di programmazione e di assistenza comunitaria vigenti, delle migliori buone prassi di ciascuna nazione e regione coinvolta”.



