Tutto fumo e niente arrosto”. Così approssimativamente il quotidiano britannico ” The Guardian” definì l’incontro di Washington, tra i “Volenterosi” europei e il Tycoon d’ oltreoceano, Trump. “Che pesci pigliare?”
Non lo sanno neppure loro. Putin è un osso duro, e dopo aver subito le sanzioni e il riarmo dell’ Ucraina da parte della Ue e il gioco sporco della NATO, alias USA, non sarà certo sprovveduto e arrendevole. Poi nei confronti dei 27 Paesi della Ue e di quello Britannico, visto il loro perseguire bellicista, manterrà giustamente il cosiddetto dente avvelenato.
La spunterà come in tutti i trattati di pace che la storia ci consegna chi è più astuto e chi è lungimirante e illuminato. Sa il nuovo sedicente zar che, con le sue armi atomiche e l’indipendenza dal sistema di proliferazione decretata per sua volontà, può tenere sotto scacco il mondo intero. Con tracotanza cita Einstein sulla possibile “Terza guerra mondiale”, che potrebbe scatenare egli stesso, ponendo l’ipoteca sulla quarta: “con pietre e bastoni”. Irresponsabilità calcolata per spiazzare tutti i sistemi e tenere sulla corda l’avversario.
Trump, che di bullismo se ne intende, pensa che sia solo un bluff per ottenere il massimo dalle trattative e ribadisce che alla fine Putin cederà. Ottimista? Forse. Afferma che il neo Zar accetterà di fare la pace solo per consentire al Tycoon di accedere al premio “Nobel per la pace”. Ma al tavolo dei Sette aggiunse un valore mistico: gli consentirà anche un posto in paradiso. Siamo al delirio totale?
(Dott. Paolo Caruso)


