Nelle ultime settimane, l’Italia sta affrontando un’emergenza senza precedenti a causa degli incendi dolosi che stanno devastando il territorio, soprattutto nelle regioni del Sud
Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (UCI), Mario Serpillo, ha dichiarato: “Esprimiamo la nostra profonda sofferenza ed una forte preoccupazione di fronte agli incendi che stanno attualmente devastando il nostro patrimonio naturale e minacciando la sicurezza delle comunità locali. Nel recente periodo, soprattutto nelle regioni meridionali, siamo testimoni di numerosi roghi, nella quasi totalità dei casi scatenati da azioni deliberatamente dolose.”
“La situazione richiede azioni decisive ed immediate – prosegue il Presidente Mario Serpillo – ed è fondamentale considerare soluzioni innovative come il progetto IRIDE per affrontare questa emergenza.”
I dati allarmanti rivelano l’entità dei danni causati dagli incendi: dal gennaio 2023, ben 51.386 ettari di territorio sono andati in fumo, corrispondenti a oltre 73.408 campi da calcio. Un dato particolarmente allarmante riguarda il periodo dal 25 al 27 luglio, quando sono stati bruciati 31.078 ettari di vegetazione in soli tre giorni.
Le cifre raccontano una storia sconvolgente: nel 2022, sono stati registrati 5.207 reati accertati per incendi dolosi, colposi e generici. Le regioni più colpite da queste azioni incendiarie sono state la Calabria e la Sicilia, rispettivamente con 611 e 544 reati contestati. A seguire, il Lazio con 479, la Toscana con 441 e la Lombardia, che è passata dal decimo al quinto posto con 415 roghi dolosi.
Analizzando i dati degli anni passati emerge un quadro ancor più dettagliato della devastazione, tra tutti quelli della Sicilia. Dal 2018 al 2022, in questa regione, sono stati accertati 2.938 reati legati agli incendi dolosi, colposi e generici, per un totale di 191.386 ettari di superficie boschiva e non boschiva distrutti. Le città più colpite sono state Palermo (677), Messina (605) e Catania (444).
Dati che addolorano, se si pensa alla lunghissima permanenza dei danni arrecati dagli incendi; dati che stridono e che contrastano fortemente con gli appelli e gli sforzi che in Italia, come in Europa e nel resto del mondo, si cerca di compire per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Oltre alle calamità naturali, come la siccità, le inondazioni che hanno recentemente ferito quasi mortalmente la nostra Penisola, e alle quali ancora non si riesce concretamente a porre rimedio, si registrano questi atti odiosi e irresponsabili, come gli incendi dolosi. Essi sono dei crimini gravissimi, non solo verso l’Ambiente, e con esso si intende tanto il territorio, con i boschi e la vegetazione, quanto la fauna, soprattutto quella selvatica, ma per estensione, e senza esagerare, costituiscono a lungo termine dei crimini contro l’umanità. Coloro che attualmente, per loschi e reconditi interessi (ai piromani patologici è riferibile solo l’1% degli incendi), mandano sconsideratamente in fumo migliaia di ettari del nostro territorio, non tengono conto che tali crimini ledono la sicurezza di tutti anche la loro. L’illegalità, il crimine ovviamente dimostrano interesse soltanto verso i profitti immediati, ma così come è accaduto nel recente passato nella “terra dei fuochi”, con l’interramento dei rifiuti tossici, alla fine i reati commessi si sono ritorti contro tutti, comprese le famiglie di coloro che quei reati hanno commesso o commissionato.
Il Presidente dell’UCI, Mario Serpillo, ha individuato una strategia fondamentale per affrontare questa crisi in modo efficace: l’attuazione di misure preventive su molteplici fronti in modo continuativo, intensificando le attività investigative e promulgando normative più rigorose. Inoltre, egli ha sottolineato l’importanza di istituire un organismo centrale antincendi, a ciò esclusivamente vocato, con prerogative simili alla Protezione Civile Nazionale, al fine di coordinare le risorse e le azioni volte a contrastare gli incendi.
Il Presidente Mario Serpillo ha enfatizzato una riforma legislativa che preveda pene più severe, estendendo le sanzioni previste dal Codice penale per il reato di incendio boschivo a ogni tipo di incendio di vegetazione. “Solo attraverso un approccio multidisciplinare, un impegno collettivo e misure concrete abbinate ad un controllo severo e costante possiamo proteggere il nostro territorio e consentire un avvenire più sicuro e vivibile alle generazioni a venire.”
In questo contesto, il progetto IRIDE emerge come una soluzione possibile ed auspicabile. La costellazione satellitare italiana, supportata dall’ESA e dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e finanziata attraverso il PNRR, prevede di essere operativa entro il 2026. Collaborando con altri sistemi spaziali nazionali ed europei, la costellazione IRIDE si propone di servire le Amministrazioni Pubbliche, inclusa la Protezione Civile, per affrontare non solo gli incendi, ma anche il dissesto idrogeologico, la sorveglianza costiera, il monitoraggio delle infrastrutture critiche, la qualità dell’aria, le condizioni metereologiche.
Con il progetto IRIDE, l’Italia si prepara a sfruttare le potenzialità della tecnologia spaziale per contrastare questa emergenza e più in generale per rendere maggiormente resilente il nostro Paese per tempi prossimi e venturi.



