“Il punto di vista di chi dice che una sanzione non dovrebbe danneggiare chi la fa piu’ di chi la subisce e’ comprensibile”, dice in un’intervista a La Stampa, “si tratta di un problema etico gigantesco perche’ sappiamo bene che il Pil della Russia e’ basato sull’export di energia: alla fine la Commissione trovera’ una via d’uscita, che comunque dovra’ essere un compromesso”.


