L’Unione europea deve rispondere in modo chiaro, forte e coordinato all’esodo di oltre un milione e mezzo di minori ucraini che cercano tutela e protezione in Europa.
Per far questo dobbiamo attivare qualsiasi strumento a nostra disposizione, a cominciare dall’Agenzia Frontex che dovrebbe ampliare il suo mandato, tracciando i minori e mantenendo un’anagrafe completa per permettere eventuali ricongiungimenti familiari, quando questo sarà possibile. Inoltre, deve verificare che ogni minore non accompagnato abbia la possibilità di accedere a percorsi legali di adozione e di affido temporaneo. Il coordinamento europeo non deve limitarsi alla sola fase di accoglienza.
Ai minori ucraini che arrivano nell’UE deve essere garantito adeguato supporto psicologico, assistenza sanitaria, accesso all’istruzione e il diritto ad avere tutor qualificati e in numero sufficiente. La garanzia per l’infanzia e il Fondo sociale europeo sono sicuramente tra gli strumenti più idonei per raggiungere tali obiettivi.
Per più di un decennio i minori rifugiati che arrivavano sulle coste europee attraversando il Mediterraneo sono stati visti con indifferenza e considerati un problema a carico dei singoli Stati, generando danni che sono ancora oggi visibili nelle nostre società.
Non possiamo ripetere gli errori del passato, dobbiamo assicurare una risposta europea a tutti i minori rifugiati indipendentemente dal loro Paese d’origine”, così Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in un intervento nella Commissione Occupazione e Affari sociali.