Ucraina, Salvini: armi rinviano la pace, creano disoccupazione

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salvini
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“Per la Lega l’emergenza è e sarà il lavoro, pace e lavoro”. Lo ha detto ai cronisti il leader leghista Matteo Salvini, dopo l’incontro con i vertici dei sindacati confederali presso gli uffici del suo gruppo parlamentare del Senato. “L’ho chiesto ieri a Draghi, l’ho ribadito ai sindacati. Arrivare subito alla pace in Ucraina per salvare vite e salvare posti di lavoro”.

“Le armi – ha aggiunto, rispondendo a una domanda sulla scelta del Governo di intensificare le forniture militari a favore dell’Ucraina – rinviano la pace e creano morte oltre confine e disoccupazione in Italia. C’è il rischio di avere un autunno e un inverno di tensioni sociali, di licenziamenti di massa, di chiusure di massa. Prima finisce la guerra meglio è”.

“Io – ha proseguito Salvini – sto lavorando per il cessate il fuoco. Penso che chiunque voglia la pace abbia buon senso, chiunque parli solo di guerra e di armi non faccia un buon servizio. Il santo padre lo chiede da mesi, io ci sto lavorando da mesi, prima ero da solo, oggi sono in buona compagnia e sto usando tutti i miei canali nazionali e internazionali per arrivare a un cessate il fuoco. Perché il dialogo parte se le armi si fermano. Sono fiducioso perché rispetto a un mese fa, in tanti, anche Draghi adesso parlano di pace e non più solo di armi e di guerra”.

A chi gli ha chiesto se vede responsabilità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel mancato raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco, il segretari del Carroccio ha replicato: “No, dovranno decidere Ucraina e Russia i termini dell’accordo e del dialogo, non io né nessun altro. Io sto lavorando per disarmare e fermare le parti in conflitto, poi saranno loro a decidere, non spetta a me dire a Zelensky cosa deve accettare o cose simili”.