La peste suina circola in Europa dal 2017 e ha già colpito diversi Stati membri che fino ad ora sono intervenuti in modo autonomo ma è evidente come questa strategia sia del tutto inadeguata. Il comparto tra l’altro è ancora provato dalle restrizioni per il Covid-19 e il progressivo aumento dei costi di produzione: mangimi, fertilizzanti ed energia.
“Già nel febbraio scorso con una interrogazione parlamentare ho fatto presente alla Commissione europea che la peste suina va affrontata a livello europeo intanto sostenendo gli sforzi dei territori colpiti, con risorse aggiuntive a tutela della bio-sicurezza. Poi finanziamenti specifici per gli allevamenti allo stato brado e soprattutto piani di prevenzione nella gestione della fauna selvatica, di monitoraggio ‘attivo’ dei boschi e delle foreste per tutelare dalla malattia i suini e in modo particolare quelli allevati allo stato brado



