Ultimi dieci giorni per visitare Tracey Emin. Sex and Solitude, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata a una delle più famose e influenti artiste nel panorama contemporaneo
Con oltre sessanta opere tra lavori storici e nuove produzioni, l’esposizione invita a un incontro profondo con l’arte di Tracey Emin seguendo due poli della sua ricerca: il corpo e la sessualità da un lato, la solitudine e la vulnerabilità dall’altro. Attraverso pittura, scultura, disegno, video, ricamo e fotografia, l’artista affronta questi temi secondo un approccio diretto ed esplicito con cui da sempre traduce esperienze personali in metafore esistenziali.
La mostra è aperta fino al 20 luglio 2025 tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 e i giovedì fino alle 23.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura).
TRACEY EMIN, O DELLA PULSIONE
di Lorenzo Bernini
Sesso e solitudine: «le due parole sono opposte, o intrinsecamente collegate?», le chiede Arturo Galansino, Direttore generale di Palazzo Strozzi e curatore della mostra, all’inizio della video-intervista che si può guardare prima di uscire [NdR: e online, sul canale YouTube di Palazzo Strozzi] , superato il bookshop – e c’è proprio bisogno di tornare all’ancoraggio della parola argomentativa, dopo tanta perturbante bellezza fatta di immagine e poesia, e di materia, come di tornare all’ordine dell’io dopo un’esperienza estatica.
Lei, Tracey Emin, risponde senza esitazione, con fare sicuro e rassicurante, che le due parole «sono assolutamente collegate, al cento per cento».
Ma poi la spiegazione oscilla verso un’ambivalenza che non rassicura e anzi confonde, e al tempo stesso mette in chiaro – mette in chiaro che no, in quest’intervista la parola non ancorerà, non farà ordine, e di nuovo ci trascinerà nel vortice emotivo dell’artista, ci tratterrà in un’estasi che non si solidificherà in senso compiuto.
La mostra, insomma, non è ancora finita, non è ancora il momento di tornare in noi. (Che sollievo… Che tormento… Che godimento!).


