TORINO. E’ ormai un piacevole appuntamento amato da molti torinesi l’annuale presentazione del libro del collega Beppe Gandolfo “Un anno di cambiamenti”. Lo prova la gremita rossa sala dell’Unione Industriale, che mercoledì 19 ha visto riuniti a riflettere con il pubblico – oltre all’autore Gandolfo, scrittore e giornalista del Tg5 – Beppe Fossati (direttore di Cronaca qui), Luca Ferrua (La Stampa), Pier Paolo Luciano (La Repubblica), Tarcisio Mazzeo (caporedattore Rai regionale) e Filomena Greco (Il Sole 24 ore, in collaborazione con l’O.d.G.).
E’ stato un anno di grandi cambiamenti in vari settori (politico, economico, sportivo…) il 2019, ma non è cambiata la… follia umana: l’accoltellamento di un giovane solo perché è felice (Torino), lo scoppio della propria casa causando la morte di tre vigili del fuoco per riscuotere l’assicurazione (Alessandria)…
Il dibattito si è aperto tra chi contrappone la mancanza di sicurezza, la droga dilagante e la violenza di oggi (a nostro avviso più percepite che presenti) – portando ad esempio che un tempo uno scippo faceva notizia da prima pagina ed oggi non viene neppure più considerato – e chi afferma che fortunatamente oggi non si trovano più notizie di sparatorie come un tempo; ed ancora tra chi rimpiange il ricco passato di Torino (Salone dell’auto, Torino car town che vantava 46mila dipendenti ridotti oggi a 3500, città senza Olimpiadi, …) e chi fa notare che quando le forze positive si impegnano i risultati non possono mancare (Salone del libro) e senza “piangersi addosso” guarda ad un futuro che porti a sviluppare produzioni di alta gamma, anche manifatturiere, o di green economy, come paiono essere in programma.
Ancora una contrapposizione – o meglio una riflessione ad alta voce – c’è stata a proposito di alcune scritte razziste poste sulle case di ebrei o partigiani a Torino e in Piemonte: c’è chi dice che parlarne tutti i giorni non fa che dare eco a queste “stupidate” spingendo all’emulazione e chi invece parla di un humus pericoloso che deve vedere continuamente mobilitate le forze democratiche per evitarne la proliferazione, con un non informale invito ai politici a non usare un linguaggio aggressivo e di forte contrapposizione.
Unità di consensi è stata riscontrata nell’osservazione degli sconvolgenti cambiamenti climatici e digitali dei nostri giorni, i quali richiedono oltre che la loro piena comprensione, una comune capacità di reazione, sia per quanto riguarda il clima, sia per i fenomeni legati alla rete e ai Social Network (fake news, blogger, influencer…).
Il mondo della mobilità con l’inserimento dei monopattini elettrici ha anch’esso subito e subirà ancora grandi trasformazioni; con una sola linea metro e la città ingolfata di auto, da questo nuovo mezzo è possibile aspettarsi alti rischi per i pedoni.
Infine, sono stati visti positivamente i gruppi spontanei (Madamine, Sardine…) che operano per una società migliore e che non devono essere trascurate dai governanti, indicando essi esigenze reali dei cittadini.
Un’ultima utile indicazione è stata data a tutti i presenti: leggete, informatevi: non esiste l’informazione a costo zero, non fermatevi a Facebook e ai Social: libri, giornali e riviste arricchiscono, mentre quelli impoveriscono, o addirittura tradiscono (fake news).
Da parte nostra abbiamo seguito un ricco e bel dibattito, che ha lasciato ognuno nella sua soggettività di pensiero, nel senso che sono state sottolineate proposte e soluzioni diverse, e poi ognuno è rimasto della sua idea.
Pensiamo, e siamo convinti, che oggi nel panorama politico locale e nazionale non ci sono più i leader preparati e lungimiranti di qualche decennio fa, con la “statura” per dare indirizzi, obiettivi e proporre strategie e soluzioni vincenti, ma è pur vero, e crediamo in questa proposta, che interventi unitari ed efficaci potrebbero nascere se venissero rispolverati e regolarmente attuati gli ormai scomparsi “caminetti”, incontri tra i pochi (forse oggi cresciuti di numero) personaggi pensanti della società civile, economica, politica e religiosa che tante cose positive hanno partorito in passato.
Il libro di Beppe Gandolfo: “”Un anno in Piemonte 2019″ è edito da Enneci Communication
Franco Cortese Notizie in un click


