UN MAN CITY SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

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Il messaggio dei tifosi dei Citizens sugli spalti era chiaro: il pallone d’oro ce l’abbiamo noi, voi state ancora rosicando. Peccato che al momento non giochi e la squadra sia in crisi nerissima, vien da precisare. Non sono esattamente dettagli a questi livelli. (Chissà se la società ha autorizzato il mega striscione, o se gli sia passato sotto il naso. Non è dato sapere per certo. Resta comunque una delle cose meno ultras della storia.)
E già che ci siamo, peccato che la dirigenza non abbia trovato un vero sostituto di Rodri pur avendo buttato ancora una volta delle cifre mostruose sul calciomercato invernale. Almeno è arrivato Marmoush a prendersi la casella di attaccante di riserva, lasciata libera da Julian Alvarez, per la modica cifra di 75 milioni. Potrebbe essere però troppo tardi per salvare la stagione.
E peccato infine che l’allenatore sembri avere ampiamente oltrepassato l’innesco dell’esaurimento nervoso, e avesse esibito uno strano entusiasmo per la partita di FA Cup in trasferta contro il Leyton Orient, vinta con lo striminzito punteggio di 1-2. Per la cronaca i londinesi giocano in League One, la terza serie inglese a girone unico… La mancanza di un direttore generale – Begiristain è andato via senza essere rimpiazzato, Hugo Viana arriva in estate – potrebbe avere avuto un peso specifico molto più pesante di quello che si poteva inizialmente pensare.
Sono passate 36 ore dalla vittoria del Real Madrid nei sedicesimi di finale di Champions League e le domande restano quelle semplici. Ma è possibile continuare a perdere sistematicamente la testa e il risultato nei finali di partita? È possibile prendere contropiede all’ultimo minuto di una partita del genere, quando si hanno in squadra dei passatori di livello mondiale? È possibile riuscire a sprecare ancora una volta i gol di Erling Haaland, che per i più smemorati ha firmato la sua personale doppietta?
Allora a maggior ragione lo striscione del pre-partita sembra fuori luogo e al limite del surrealismo. Che bisogno c’è di sfottere così un avversario altrettanto ricco e infinitamente più blasonato? Si rischia solo di ricordare al mondo che il Real Madrid è stato in grado di rinnovarsi negli ultimi anni e promette di continuare a dominare il calcio europeo, con buona pace di quelli per cui esiste solo la Premier League, Liverpool dei record permettendo. E di portarsi anche parecchia sfiga da soli. (Chissà che ne ha pensato il diretto interessato, che era in tribuna.)
Guardiola ha insistito ancora una volta che la sua squadra non ha problemi di mentalità nei finali di partita. Eppure, se di questo non si tratta, significa che ci sono degli errori individuali.
Come quelli che venivano imputati a Kyle Walker, recentemente passato al Milan, ritenuto ormai troppo vecchio per reggere i ritmi infernali del campionato inglese. Partito Walker, che ieri sera ha comunque patito Paixao, gli errori restano e il mercato invernale non ha portato elementi esperti in questo reparto, ma due centrali difensivi giovanissimi come l’uzbeko Khusanov dal Lens, e il brasiliano Victor Reis dal Palmeiras. E se fosse semplicemente che la squadra non riesce più a trovare un equilibrio tattico una volta perso Rodri?