Un Paese fermo, ma con l’inquadratura giusta

0
4

Il Centro Studi di Confindustria, non esattamente un covo di sovversivi, ci dice che i nuovi dazi americani potrebbero costarci 16,5 miliardi di euro di export.

Che la produzione industriale è in calo. E che il nostro Pil non si muove, come un vecchio motore che tossisce ma non parte. Però i nostri eroi al governo hanno la faccia della serenità. “Percorso di rientro dal deficit confermato”, annunciano.

“Manovra a saldo zero.” Che poi è un modo elegante per dire che non si fa nulla, ma con serenità. È un po’ come vantarsi di aver perso tre chili perché si è smesso di mangiare.

Nel frattempo l’euro si rafforza, le esportazioni crollano, gli Stati Uniti ci mettono i dazi e ci chiedono di stare pure zitti. Eppure, nella narrazione del governo, tutto fila.

La verità è che viviamo in una fase di stasi mascherata da stabilità, e che questa è l’unica ricetta che Meloni sembra conoscere: non fare nulla, ma raccontarlo bene.