Un’alzata di scudi non scontata, perché quanto decide Mario Draghi va cosparso di bava e non si discute. Se però c’è di mezzo il Reddito di cittadinanza, caposaldo delle battaglie M5S, neppure i fan più sfegatati del premier riescono a trattenersi, e dunque vai con lo sdegno per il bonus da sommare a quel po’ con cui oggi oltre tre milioni di persone uniscono a fatica il pranzo con la cena.
Se lo togliamo a chi ha i redditi più bassi, tanto da prendere il Reddito di cittadinanza, lo lasciamo a chi ha grossi stipendi e magari neppure si è accorto di quanto sta pagando di più l’energia? Nel delirio di chi non può ammetterlo, ma in fin dei conti semplicemente se ne sbatte della povera gente, c’è chi pensa che gli aiuti vadano dati a tutti ma non a chi ne ha bisogno.
Meno dello zero, zero zero niente dei lauti stipendi di chi si strappa le vesti perché lo Stato spende troppo in sussidi, e poi invece campa grazie ai contributi pubblici erogati con generosità – e senza contestazioni – alle grandi industrie o indirettamente a chi fa da cane da guardia del sistema, a cominciare dai finanziamenti a giornali destinati a chiudere in due minuti senza gli aiuti che solo ai poveri non si possono dare.
Gaetano Pedullà



