Questo è l’andamento lento dei diritti in Italia. L’ultima novità è che le donne incinte che ricoprono ruoli elettivi dovrebbero dimettersi.
E chi lo dice? Un nerboruto maschione? No, pensate un po’, proprio una donna. Non è la prima volta, purtroppo, e non sarà l’ultima che i diritti delle donne sono attaccati proprio da un esponente dello stesso genere: in realtà questo non vuole dire molto, perché tutti dovrebbero essere attenti ai diritti di tutti, ma un minimo di empatia di genere, chiamiamola così, sarebbe auspicabile. L’idea è venuta a una consigliera del comune di Treviglio, nel bergamasco, che pensa che non sia possibile per una collega che aspetta un bambino partecipare ai lavori in remoto.
Oggi che in remoto si fa di tutto, compresi i più delicati e complessi vertici internazionali. Questione di priorità, dice la consigliera di Treviglio. Ecco, appunto, le priorità: iniziamo a non dire sciocchezze


