Ora, per la prima volta al mondo, Ørsted sta pianificando la coltivazione di coralli sulle fondamenta delle sue turbine eoliche, nel tentativo di testare i potenziali vantaggi in termini di biodiversità derivanti dall’aumento della sua vasta flotta eolica offshore in tutto il mondo.
Lavorando insieme ai partner locali, il colosso energetico danese ha affermato che testerà l’idea nelle acque di Taiwan quest’estate, al fine di determinare se i coralli possano essere coltivati con successo sulle fondamenta delle turbine eoliche offshore.
Le barriere coralline ospitano la più alta biodiversità di qualsiasi ecosistema a livello globale, oltre a supportare i mezzi di sussistenza e il sostentamento di oltre 500 milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, il peggioramento dell’impatto dello stravolgimento climatico rappresenta una grave minaccia per le barriere coralline in tutto il mondo, con gli scienziati che avvertono che sono tra gli ecosistemi più a rischio sulla Terra, con la metà già perduta e il 90% che dovrebbe scomparire entro il 2050.
Il presidente del gruppo Ørsted, Mads Nipper, ha affermato che se il progetto pilota avrà successo, l’azienda cercherà di aumentare l’innovazione nelle sue turbine in tutto il mondo al fine di “creare un impatto positivo significativo sulla biodiversità oceanica. Per fermare il cambiamento climatico e creare un futuro sostenibile per il pianeta, i suoi ecosistemi e le sue persone, dobbiamo accelerare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili”, ha affermato. “I governi stanno preparando una significativa espansione dell’energia eolica offshore e sono fiducioso che, se fatto bene, l’accumulo di energia eolica offshore può supportare e migliorare la biodiversità oceanica”.
Di Il Blog di Beppe Grillo



