UNA “COMMISSIONE VINO” AVVICINERÀ I NETTARI ALBANESI AI MERCATI UE

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Il Governo Rama ha approvato ieri il provvedimento con cui viene istituito un organismo collegiale che, in sede sia consultiva che deliberante, avrà il compito di applicare le leggi di settore sulla vitivinicoltura e di assegnare le denominazioni di origine e di tutela in coerenza con gli standards riconosciuti dai mercati comunitari, al fine di accrescere le esportazioni in uscita e di incentivare il turismo in entrata, favorendo percorsi di riqualificazione continua dei produttori enologici

Lo ha annunciato il Ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale, onorevole Anila Denaj, definendolo un passo in avanti verso l’armonizzazione del settore con le direttive più ambiziose vigenti sui mercati che costituiscono le principali destinazioni di sbocco e di collocamento delle eccellenze enoiche albanesi. L’operatività del Comitato, i cui componenti avranno durata in carica triennale, consentirà inoltre di accelerare sulla strada degli investimenti e dei progetti volti ad adeguare la capacità produttiva dei vigneti e la qualità dei trattamenti dei vitigni e dei processi di vendemmia e di lavorazione.

“La valutazione e la registrazione dei vini di qualità, con l’attribuzione del marchio di “Denominazione tradizionale”, conclude questo ciclo in conformità alle norme e ai requisiti legali dell’Unione europea a cui ci atteniamo”, ha affermato il Ministro, evidenziando come ciò rappresenti un ulteriore passo verso l’osservanza dei requisiti grazie ai quali i prodotti made in Albania potranno più rapidamente integrarsi nelle dinamiche commerciali dei mercati comunitari: “L’aumento del valore dei prodotti e la competitività dei vini albanesi sui mercati globali generano più entrate per questo settore”.

Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, l’Albania conta circa 11.000 ettari di vigneti di diverse varietà, e negli ultimi anni la produzione di vini è aumentata di circa l’11,2 per cento, stabilizzandosi in un volume di produzione a circa 190 – 195.000 tonnellate all’anno, confermando le potenzialità di un ambito in grado di crescere ancora e di trasformarsi in un modello di sviluppo riconosciuto dagli osservatori esteri.