Partita da Forlì Cesena la delegazione dei più rappresentativi operatori della filiera olivicola Emiliano Romagnola che è stata in visita in Tirana e ha colloquiato con varie autorità istituzionali a partire dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci, in continuità con i progetti già da tempo avviati dal sistema Italia nella porta dei Balcani
Si è svolta il 9 e 10 settembre scorsi, nella Capitale albanese, una missione dei principali rappresentanti della filiera olivicola della Regione leader dell’Emilia Romagna.
La trasferta è stata promossa e sostenuta dal Tecnopolo di Forlì-Cesena in collaborazione con il Clust-ER Agrifood Emilia-Romagna, sulla scia di un programma pilota lanciato nel 2022 per trasferire le competenze emiliano-romagnola nel settore delle olive verso le realtà colturali e trasformative albanesi oggetto di un programma nazionale di rilancio e riqualificazione soprattutto in chiave di export e di crescente omologazione e integrazione con i mercati della UE e con i protocolli binazionali per la realizzazione di prodotti tipici a doppio marchio.
Sebbene la produzione italiana di olio di oliva si concentri nelle regioni del sud, l’Emilia- Romagna vanta una presenza di circa 3500 aziende con una produzione media unitaria che ha raggiunto punte massime di 250/300 chilogrammi solo nelle annate di carica. Attualmente sono due le Denominazioni di origine protetta (Brisighella e Colline di Romagna), mentre un’altra è in arrivo (Colli di Bologna).
La missione albanese ha visto la presenza di importanti aziende regionali: Olitalia, Tenuta Pennita, Frantoio Valsanterno, Rete di Imprese Olio Extravergine Felsineo, Consorzio DOP Brisighella, e si è concentrata sulla giornata di formazione “Evolution Masterclass” il 9 settembre a Tirana, con il coinvolgimento del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari di Bologna e l’Università agraria locale.
Obiettivo, radicare un distretto dell’olio di oliva extra vergine nella porta dei Balcani.
La filiera albanese, forte di una capacità produttiva complessiva di circa 15.000 tonnellate di prodotto finale, è diventata rilevante nelle strategie degli importatori del mediterraneo a causa di una contrazione sostanziale registrata negli ultimi anni della produzione per via di siccità, cambiamento climatico e malattie delle piante.
Aiutare ad elevare gli standard di qualità della filiera albanese potrebbe garantire quantità di olio di oliva nel segmento extra vergine per andare incontro alla domanda nazionale italiana, e sviluppare così percorsi di solidarietà e di mutuo aiuto in campo economico rurale.
Opportunità che sono state ribadite in occasione del colloquio fra la delegazione emiliano romagnola e l’Ambasciatore Fabrizio Bucci, il quale ha ricevuto i dirigenti imprenditoriali e di categoria assieme al responsabile commerciale dottor Stefano Salmaso. Il vertice della struttura diplomatica italiana a Tirana ha evidenziato come le relazioni commerciali binazionali siano da sempre primarie e speciali e stiano conoscendo un periodo di forza senza precedenti rilevato sia dalle statistiche ufficiali generali, sia dalla percezione della predilezione accordata dalle popolazioni albanesi e albanofone nei confronti del made in Italy dal campo alla tavola.




